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PENSIONI, FONDI PENSIONE e RISCATTO della LAUREA

PENSIONI, FONDI PENSIONE, RISCATTO LAUREA: Il governo dà i numeri

Nelle battute finali della legge di bilancio, in via di approvazione, si sono infilati un paio di emendamenti che gridano vendetta. Da una parte il governo propone di allungare da 3 a 6 mesi le finestre pensionistiche dopo il 2031. Dall’altra attacca drasticamente il valore del riscatto della laurea, con un meccanismo che riduce gli effetti sui requisiti pensionistici da 6 mesi fino a 30 mesi nell’arco di tempo 2031-2035.

La prima versione del provvedimento prevedeva addirittura la retroattività della norma, rendendo di fatto inutili (almeno sul piano dei requisiti) i riscatti della laurea già pagati a caro prezzo dai lavoratori. I dubbi di costituzionalità hanno poi fatto recedere il governo ma la sostanza del provvedimento per il futuro resterà. Ciò a cui tende la manovra è diventato chiaro quando si è capito che intenzioni hanno sui fondi pensione: il ritorno del silenzio-assenso. Visto che il mercato dei fondi pensioni non decolla (solo il 38% dei dipendenti ed il 27% degli autonomi hanno aderito sinora) occorre spingerlo tramite legge. Così dal 1/7/2026 i neoassunti saranno automaticamente inseriti in un fondo pensione e avranno solo 60 giorni di tempo per recedere esplicitamente. Se non lo fanno il loro TFR verrà automaticamente destinato al fondo pensione.

C’è di più: il governo vuole equiparare i fondi aperti e i piani assicurativi offerti da banche, assicurazioni e SIM, ai fondi negoziali di categoria, che hanno costi più bassi (sia di adesione che di gestione) e anche una legislazione di tutela più solida. Abbassare la convenienza e la garanzia del riscatto della laurea, che immette risorse nel sistema previdenziale pubblico, è funzionale a spingere i pochi risparmi dei lavoratori giovani verso il sistema privato. Da una parte il governo tassa banche e assicurazioni con la legge di bilancio 2026 ma dall’altra compensa con provvedimenti molto favorevoli al sistema finanziario. Non lasciamoci abbagliare: vogliono i nostri soldi, per gestirli per una vita e poi ridarcene indietro il meno possibile, dopo averli usati per i loro profitti. Ricordiamoci che qui il formaggio lo mettiamo noi!

(Renato Strumia, Cub Sallca)

  

 

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