Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Rinnovi contrattuali nella PA

In vista delle elezioni europee è assai probabile la sottoscrizione dei contratti nei 4 comparti in cui è suddivisa la Pubblica amministrazione, cosa non si farebbe del resto per prendere voti?

Come consuetudine si diffondono cifre sui futuri aumenti senza mai discernere tra paga base, salario accessorio, omettendo di dire che nella spesa preventivata sono incluse anche le indennità di vacanza contrattuale già erogate con la modica cifra di circa 11 euro mensili, poi si calcolano i rinnovi con il codice Ipca che esclude dal calcolo relativo al costo della vita i consumi energetici dai quali sono arrivati, proprio negli ultimi anni, i principali rincari. Ipca è ormai sinonimo di Perdita salariale!
Poi potremmo anche estendere il ragionamento alla miseria della indennità di vacanza contrattuale e alle disparità esistenti tra i vari comparti della Pa fino alla contrattazione di secondo livello con meccanismi divisi tra il personale.

Ma torniamo ai rinnovi soffermandoci su quello degli Enti locali destinato a 403.633 dipendenti divisi tra Regioni, Province, Comuni e con aumento medio lordo previsto attorno a 118 euro al mese. L’erosione del personale pubblico  (negli enti locali siamo passati da oltre 467 mila unità del 2016 agli attuali 403.633 ) investe per lo piu’ Sanità ed Enti locali, la sola risposta credibile per il sindacato potrebbe essere quella di equiparare questi stipendi ai livelli di altri comparti pubblici ma una scelta del genere aumenterebbe la spesa pubblica e sappiamo quanto siano sensibili alla ragion di Stato i sindacati firmatari.

E quindi  l’Aran, in accordo con Cgil Cisl Uil e la galassia del sindacalismo autonomo (ma talvolta anche Usb che alla fine i contratti sovente li firma), cercheranno di recuperare qualche spicciolo con il solito welfare integrativo indispensabile anche per indebolire la previdenza pubblica e scambiare porzioni di salario con servizi e benefit. In questi mesi numerosi enti locali di piccola entità hanno ridotto gli spazi assunzionali per problemi di bilancio, le assunzioni previste dal Pnrr sono a tempo determinato e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi, ergo non incrementeranno le assunzioni a tempo indeterminato. 
E per chiudere non saranno ostacolate le campagne denigratorie contro i dipendenti pubblici da cui scaturisce malcontento e sfiducia della cittadinanza. Che contratto sarà? 

CUB Pubblico Impiego Milano Viale Lombardia, 20  mail pubblicoimpiego@cub.it

 

 

 

 

CUB © 2022. Tutti i diritti riservati.