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Roma: solidarietà comune per il futuro di Afia

La CUB Immigrazione di Roma, precisamente lo sportello di Monte Mario, si sono resi protagonisti di un progetto di aiuto a una famiglia proveniente dal Bangladesh che si trovava in una situazione drammatica a causa delle condizioni sanitarie di Afia, una bambina di soli due anni

Massimo Vattani, responsabile dello sportello Cub di Monte Mario aperto nel 2017, e Francesca Luzi responsabile dei servizi, sono stati i catalizzatori e nei fatti i protagonisti di una vicenda, a lieto fine, iniziata nel 2021 quando Alam, lavoratore straniero residente in Italia da un decennio, si presenta allo sportello Cub per chiedere aiuto, dopo il respingimento della sua domanda di redito di cittadinanza.
Le complicazioni burocratiche – il problema è un ‘buco’ nella continuità residenziale – fanno però presto spazio a ben altro. Alam infatti non riesce a trattenersi e racconta tra le lacrime della grave situazione in cui versa una delle due figlie, Afia, affetta fin dalla nascita da una grave patologia.
Da lì, come raccontato da Massimo Vattani al giornalista de Il Manifesto qualche giorno fa – ha inizio un percorso lungo e complicato che la Cub intraprende, con la collaborazione di altre associazioni e ricevendo anche l’aiuto di numerosi lavoratori che insieme ottengono i mezzi necessari e fanno in modo che Afia riceve le cure di cui ha bisogno per tornare a una vita normale.
Una storia particolare che parla però di problemi generali, come quelli che affliggono migliaia di famiglie in difficoltà e che racconta dell’importanza di un’iniziativa di solidarietà, seppur partita dal basso, che ha fatto la differenza e consentito di riportare la serenità nella vita di una bambina e della sua famiglia.

Di seguito, il PDF dell’ articolo de Il Manifesto con tutta la storia di Aifa e la sua famiglia.

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