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San Raffaele allo sbando: la RSU e la CUB denunciano

Milano – Sanità, San Raffaele allo sbando: la RSU e la CUB denunciano il disastro e chiedono un radicale cambio di rotta

Ieri mattina, martedì 9 dicembre, la RSU del San Raffaele, coordinata da Margherita Napoletano della CUB sanità, è stata al Commissariato di Polizia facendo seguito alla tempestiva denuncia del 7 dicembre, inviata via pec, e dettagliando le condizioni critiche dell’Ospedale.

La CUB Sanità Italiana, rappresentata da Daniela Rottoli della segreteria nazionale, ha pienamente sostenuto la denuncia che riguarda specificatamente i fatti avvenuti nella notte tra il 5 e il 6dicembre.

Il Gruppo San Donato, attraverso l’Amministratore Unico, Francesco Galli, nominato a giugno 2025, in pochi mesi ha portato l’IRCCS sull’orlo del collasso. Una gestione che ha privilegiato profitti e tagli, mettendo a rischio sicurezza, continuità assistenziale e dignità del personale.

Dopo le mobilitazioni dei lavoratori e gli esposti della RSU, il CdA ha rimosso l’Amministratore Unico, sostituendolo con l’ing. Centenari che, da Amministratore delegato, gli aveva passato il testimone prima dell’estate.

Il quadro reale dell’ospedale è drammatico e da tempo la Cub sanità e le lavoratrici e lavoratori, attraverso mobilitazioni, lo denunciano, alla Regione e agli organi di vigilanza: manutenzione minima, reparti e impianti al limite; personale allo stremo, organici insufficienti e turni massacranti; contratto fermo da cinque anni e stipendi lontani da quelli del pubblico; fuga di personale esperto, costretto a lasciare l’ospedale per cercare condizioni dignitose altrove. Il ricorso a cooperative e professionisti esterni ha peggiorato la crisi: la continuità assistenziale è compromessa e il modello è fallimentare.

La CUB Sanità Italiana dichiara senza ambiguità che questa gestione ha messo a rischio pazienti e lavoratori e deve essere fermata subito.

Alla Regione Lombardia, la CUB chiede interventi immediati e concreti: equiparazione contrattuale tra pubblico e privato, già in fase di accreditamento; verifiche rigorose sull’uso dei fondi pubblici; garanzie di sicurezza reale per pazienti e lavoratori.

Il nuovo Amministratore Unico, ing. Centenari, deve convocare subito tutte le parti sindacali e portare sul tavolo misure concrete e verificabili: riconquistare la fiducia del personale rimasto; riaprire un dialogo con chi è stato costretto ad andarsene; dimostrare con fatti che il San Raffaele può tornare a essere un IRCCS di eccellenza, attrattivo per i professionisti. E chiaramente anche l’internalizzazione di tutti i lavoratori oggi in appalto.

La CUB Sanità Italiana non arretrerà. Se non arrivano risposte concrete, la mobilitazione crescerà. La salute dei pazienti e i diritti dei lavoratori non sono negoziabili.

Milano, 10 dicembre 2025-CUB Sanità Italiana, Confederazione Unitaria di Base-Sede nazionale Milano, V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804, Email: sanitanazionale@cub.it – Pec: sanita-cub@postecert.it

✔️ Leggi l’approfondimento a cura di Fabrizio Gatti in ‘Controcanto‘, Today, 9 dicembre.

( 👉🏻  Qui uno stralcio: “A salvare l’ospedale da conseguenze ben più gravi è quindi, ancora una volta, il personale infermieristico interno formato con anni di attività e assunto regolarmente dall’azienda, secondo percorsi professionali codificati nel tempo. L’ennesima dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’affidamento esterno dell’assistenza medica – attraverso gettonisti e subappalti sia per i medici, sia per gli infermieri – può nascondere brutte sorprese: visto che lo scopo di queste pratiche è risparmiare sui tempi o sui costi e non investire sulla formazione di operatori sanitari qualificati.

È infatti paradossale assistere ora al dispendio di tante risorse economiche. L’amministratore unico del San Raffaele, Francesco Galli, e il gruppo non avevano concesso al personale infermieristico gli aumenti che il governo ha invece accordato ai colleghi delle strutture pubbliche, con il rinnovo in ottobre del contratto nazionale di lavoro. Una linea dura che ha provocato le dimissioni dall’ospedale milanese di decine di infermieri esperti: 17 se ne sono andati in un colpo solo con il loro coordinatore proprio dal reparto di Medicina cure avanzate. L’80 per cento dell’equipe in servizio.“)

 

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