Le ragioni per un altro SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO sono tante, in continuità con le mobilitazioni delle ultime settimane e le proclamazioni degli scorsi 22 settembre e 3 ottobre.
PER LA PALESTINA E I PALESTINESI
Mentre si avvicina la “Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese” del 29 novembre, data in cui in tutta Europa si terranno numerose manifestazioni, tutti ormai sanno che in Palestina non esiste alcun accordo di pace ma solo una tregua, peraltro ignorata da Israele che continua a massacrare i civili Palestinesi, proseguendo il Genocidio di cui Netanyahu e il suo Governo devono rispondere davanti ai Tribunali internazionali. Come non bastasse, Israele, con l’avallo di Trump, inseguendo l’inaccettabile disegno della Grande Israele ha ripreso i bombardamenti in Libano.
CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA
I venti di guerra spirano sempre più forti, non solo in Medio Oriente ma anche in Europa, ben oltre i confini dell’Ucraina e nel mondo. La corsa agli armamenti e l’aumento delle spese militari, ordinate alla UE e all’Italia dagli Usa e dalla Nato, sono gli ordini che Meloni vuole eseguire, mettendo a rischio il futuro di intere generazioni. L’economia di guerra sta rendendo estremamente critiche le condizioni materiali delle masse popolari e dei lavoratori in Italia, alle prese con i tagli allo stato sociale e ai servizi pubblici.
PER I SALARI E I DIRITTI DEI LAVORATORI, LA SANITÀ, LA SCUOLA E I TRASPORTI
La Legge di Bilancio 2026 non prevede alcun serio intervento per aumentare concretamente i salari dei lavoratori in Italia mentre si allunga l’età per andare in quiescenza e le pensioni più basse restano inchiodate alla povertà. L’aumento del costo della vita costituisce una piaga che assilla l’economia di milioni di persone in Italia, ormai alle prese con uno scivolamento costante in una condizione di povertà profonda. Nel frattempo, mentre Meloni&Co prevedono di spendere fino al 5% del Pil in spese militari (22 miliardi di euro in 3 anni!), nulla viene fatto per garantire un adeguato ed efficiente servizio Sanitario pubblico e universale, né si progetta l’auspicato risanamento della Scuola e dell’Università, né si vara un piano per una concreta ristrutturazione del servizio di trasporto pubblico, tale da favorire la mobilità nelle grandi città e la connessione da e per l’Italia.
Niente neppure per quanto riguarda un intervento a tutela delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro mentre lo stillicidio di morti e incidenti sul lavoro continua senza sosta.
PER IL RILANCIO DI UN PIANO DI EDILIZIA POPOLARE
L’assenza di un Piano di edilizia popolare è ormai una piaga che neppure il Governo Meloni vuole risolvere mentre il caro affitti sta diventando un problema che non conosce eguali nella storia recente in Italia.
CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELL’AMBIENTE CHE IPOTECA IL FUTURO
Per non parlare della mancanza di veri interventi per un progetto di tutela e risanamento ambientale in grado di garantire alle future generazioni l’adeguata vivibilità delle città e non solo.
È IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE LA CUB HA INDETTO LO SCIOPERO GENERALE DEL 28.11.2025, INDIVIDUANDO UNA DATA IN CUI TUTTE LE CATEGORIE DEI LAVORATORI, ANCHE QUELLE DEI SERVIZI ESSENZIALI, POSSONO ASTENERSI DAL LAVORO, EVITANDO IL LIBERTICIDA INTERVENTO DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA: SI CONFERMA LA DISPONIBILITÀ DI RENDERE DISPONIBILE LA PROCLAMAZIONE ALLE ALTRE OO.SS. E DI VALUTARE EVENTUALI RIPROGRAMMAZIONI CHE COLLETTIVAMENTE DECIDEREMO.
23/10/2025 Confederazione Unitaria di Base
QUI IL COMUNICATO CUB NAZIONALE
👉🏻 LETTERA SULLO SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO, VENERDI’ 28 NOVEMBRE 2025, Indirizzata a ADL Cobas, Cgil, Clap, Confederazione Cobas, Sgb, SI Cobas, Sial Cobas, Usb, Adl Varese.
La Confederazione Unitaria di Base rende noto che ha il 21.10.2025 indetto uno Sciopero Generale di tutti i lavoratori del settore pubblico e privato per il 28.11.2025 con l’obiettivo di rendere disponibile una “data di servizio” a tutte le OO.SS. interessate a proclamare una astensione dal lavoro, nonché ai movimenti che hanno dato vita alle mobilitazioni delle ultime settimane.
Come è noto, l’anticipazione di un’indizione di uno Sciopero Generale si rende necessaria a fronte delle limitazioni imposte dalla normativa sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali: “occupare” una data con largo anticipo consente, infatti, di evitare che una proclamazione di Sciopero Generale possa essere preclusa a quelle categorie investite da una astensione dal lavoro indetta in precedenza e prevista nei 10 giorni precedenti o successivi alla data in questione.
Dunque, la CUB ha deciso di proclamare lo Sciopero Generale del 28.11.2025, ossia il giorno precedente alla Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina, con il solo e squisito intento di far riuscire una mobilitazione che stante la situazione si rende oltremodo opportuna e urgente per moltissime ragioni:
- Continua il Genocidio in Palestina e si conferma la volontà di Israele di impedire l’esistenza dello Stato libero e indipendente della Palestina.
- L’Economia di Guerra e l’aumento delle spese militari sono, a tutti gli effetti, nel programma del Governo Meloni che nei fatti si prepara alla Guerra in ossequio ai diktat di Trump e della Nato.
- La Legge di Bilancio non affronta le emergenze che attanagliano l’esistenza dei lavoratori e delle masse popolari alle prese con Salari e Pensioni (…le cui maturazioni continuano a prevedere un allungamento dei tempi!) erosi dall’inflazione e con la Sanità, la Scuola e i Trasporti che erogano servizi insufficienti, alla mercè delle speculazioni di “prenditori” nostrani e stranieri.
- Il problema della casa e del caro affitti non viene neppure affrontato e manca un piano di rilancio dell’edilizia popolare.
- Il prelievo sugli extra-profitti delle banche resta una dichiarazione di intenti, lasciandoli intonsi.
- Il taglio dell’Irpef diventa una vera presa in giro per coloro che hanno redditi sotto i 30 mila euro l’anno, ossia la grande massa dei lavoratori. In realtà il Governo decide di investire solo 2,5 MLD di Euro per il taglio dell’Irpef, sapendo di aver incassato “indebitamente”, a causa dell’aumento dell’inflazione, oltre 25 MLD con il fiscal drag.
E’ auspicabile che la proclamazione dello Sciopero Generale veda la partecipazione di un ampio schieramento di sindacati, così da favorire la congiuntura delle istanze rivendicate con le mobilitazioni del 22 settembre e 3 ottobre anche con le rivendicazioni sociali e del mondo del lavoro.
Da non sottovalutare anche l’opportunità di dare una risposta collettiva e determinata alla Commissione di Garanzia che ha aperto una procedura di valutazione per sanzionare le OO.SS. che hanno proclamato gli scioperi del 22 settembre e del 3 ottobre scorsi: non solo diventa necessario costituire collegi legali unitari ma soprattutto replicare le mobilitazioni senza alcun tentennamento.
23/10/2025, Confederazione Unitaria di Base
QUI LA LETTERA