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Sciopero Personale Educativo del Comune Pisa, l’11 Luglio

Venerdì 11 luglio, per l’intera giornata, i lavoratori e le lavoratrici degli asili nido pisani saranno in sciopero. La decisione di confermare la precedente proclamazione, dopo che lo stato di agitazione e gli incontri con la parte politica non sono serviti a raggiungere un accordo ritenuto consono alle problematiche da tempo segnalate. 

Vi spieghiamo perché il personale educativo dei nidi a gestione diretta è in stato di agitazione

La decantata scelta di prolungare il calendario educativo dei nidi fino alla seconda settimana di luglio è un passo che l’Amministrazione ha fatto senza nessuna condivisione con il personale educativo e che ha annunciato ai giornali prima che alla parte sindacale la quale si è trovata di fronte a decisioni già prese e avallate dal Consiglio Comunale al completo; quest’ultimo non si è nemmeno  preoccupato di verificarne le condizioni di fattibilità da un punto di vista dei diritti dei lavoratori, dell’organizzazione e del benessere delle strutture.
Il personale educativo rivendica invece l’applicazione del calendario scolastico regionale, che pone fine alle attività ordinarie dei nidi e della scuola dell’infanzia il 30 giugno (come infatti previsto anche per l’anno scolastico 2024-25) e rigetta l’interpretazione, peraltro controversa, che pretende un recupero a luglio dei giorni in cui, in occasione delle festività, gli educatori sono sì a casa, ma, per legge, in disponibilità per le eventuali esigenze dell’Ente.
Tale interpretazione secondo la parte sindacale è miope e obsoleta, perché è in controtendenza con la legislazione vigente che riconosce il valore educativo del nido e lo inserisce a pieno titolo nel sistema integrato 0-6; l’attuale CCNL inoltre ha valorizzato il lavoro degli educatori riconoscendone l’alta professionalità.
Le decisioni del Comune di Pisa, dunque, attaccano una professionalità consolidata, negano il giusto recupero psicofisico riconosciuto a tutti gli insegnanti e puntano, di fatto, a dequalificare il personale educativo. Le lavoratrici e i lavoratori sono consapevoli delle difficoltà delle famiglie ma fanno notare che il servizio di luglio costituisce un’attività ulteriore ed eventuale e dunque ritengono che sarebbe stato giusto e produttivo confrontarsi nei tempi adeguati sulle reali necessità della cittadinanza, cercando soluzioni organizzative rispettose dei diritti dei lavoratori (come ad esempio quello alla fruizione delle ferie) e del benessere di bambini e adulti.

A gennaio ha avuto luogo un primo incontro con l’Assessore Buscemi su richiesta del personale educativo attraverso la RSU, in occasione del quale sono state evidenziate diverse criticità difficili da sciogliere nell’anno in corso. In particolare, è stato posto il problema che la maggior parte delle strutture non è attrezzata per fronteggiare il caldo che purtroppo negli ultimi anni si fa sentire già a maggio e sono stati richiesti sopralluoghi per la verifica del microclima da effettuarsi in tempi utili a predisporre gli interventi necessari a rendere vivibili le strutture. L’Amministrazione comunale, invece, ha lasciato passare settimane prima di organizzare i sopralluoghi ed effettuare alcuni modesti adeguamenti. Alla fine, per la maggior parte dei nidi sono state trovate soltanto soluzioni parziali e temporanee che lasciano molti dubbi sul fatto che gli ambienti possano essere idonei all’apertura estiva mentre gli interventi per garantire il benessere dovevano essere ben altri. Il personale educativo sente fortemente la responsabilità di difendere, oltre al proprio benessere, anche quello dei bambini e delle bambine per il quale lavora tutto l’anno e ci tiene a portare all’attenzione di tutti che tra i diritti dei bambini c’è anche quello al riposo, riconosciuto dall’articolo 31 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia! Per tutte queste ragioni l’RSU del Comune di Pisa chiede con forza un coinvolgimento reale nell’organizzazione del servizio estivo, che tenga il giusto conto dei diversi bisogni e delle diverse, ma tutte meritevoli di attenzione, prospettive di analisi della situazione.

RSU Comune di Pisa, giugno 2025

Oltre i 31 Gradi negli Asili Nido: Un Rischio per Bambini e per il Personale Educativo
Ecco cosa accade quando si danno risposte senza risolvere le criticità! 
(Cub Comune di Pisa, 3 luglio 2025)

Nei locali degli asili nido, con l’arrivo dell’estate, si stanno superando quotidianamente i 31°C. In alcuni casi, alle 7:40 del mattino ci sono già 29°C, con punte fino a 32°C negli ambienti non climatizzati e oltre 29°C in quelli con condizionatori portatili (spesso privi delle necessarie protezioni). Questa non è solo una questione di comfort ma di salute e sicurezza, sia per i bambini e le bambine che per le educatrici, ausiliarie e tutto il personale che lavora in condizioni ormai insostenibili.

Da marzo il personale educativo, anche tramite i rappresentanti sindacali, ha segnalato con forza che aprire i nidi a luglio senza un reale adeguamento delle strutture sarebbe stata una scelta rischiosa e irresponsabile
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La risposta dell’Amministrazione Comunale? Una sola: una richiesta dei cittadini, e dobbiamo dare risposta.

Non è in discussione la necessità di rispondere ai cittadini ma dare risposta a questi non può significare mettere a rischio la salute di chi il servizio lo vive quotidianamente: bambini, bambine, lavoratrici e lavoratori ed è questa la “follia”. Per questo, è stato aperto lo stato di agitazione: da settimane vengono informati dirigenti, RLS e l’ufficio prevenzione e sicurezza, documentando le temperature e il disagio crescente. Il contratto prevede un’indennità per le settimane lavorate oltre le 42 previste dal calendario scolastico ma nessuna indennità può compensare i rischi per la salute. Sia chiaro: si tratta di una rivendicazione legittima ma non può essere usata come merce di scambio per giustificare l’apertura estiva senza aver prima risolto le criticità strutturali.
Queste criticità sono state più volte esposte in tutte le sedi: condizioni microclimatiche non adeguate, stress lavoro-correlato a livelli preoccupanti (come emerso dall’ultima rilevazione) spazi esterni non attrezzati o non ombreggiati, mancanza di criteri su ferie e rotazioni, mancanza di un piano reale di prevenzione.
Il disagio fisico non è più solo una percezione: si sono già verificati casi di malessere, disidratazione e perfino svenimenti tra il personale. In un caso, un’educatrice è stata portata in ambulanza al pronto soccorso. E tutto questo per aprire nove giorni di servizio, a luglio, in condizioni inadeguate. Una scelta che avrebbe potuto – e dovuto – essere gestita in modo serio e condiviso, mediante un percorso volto a trovare soluzioni concrete.
Un servizio educativo non si misura solo dalla sua apertura ma dalla qualità e sicurezza dell’ambiente in cui opera. Non si possono erogare servizi di qualità se le condizioni ambientali mettono a rischio la salute e il benessere degli utenti e di chi lavora. Garantire temperature accettabili negli asili nido è una questione di: diritti dell’infanzia, che necessita di  luoghi sicuri per crescere; diritti delle lavoratrici, troppo spesso dimenticate nei processi decisionali.

L’11 luglio il personale educativo sciopererà per chiedere tutto ciò che è ormai inderogabile: dignità, rispetto e sicurezza. Chiediamo un impegno reale, non parole. Perché il nido non è un parcheggio. E i diritti non si negoziano al ribasso.

Proclamazione sciopero, 23 giugno 2025

 



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