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Scontri all’Ansaldo Energia di Genova

Manganellate agli operai e soldi alle grandi aziende e agli armamenti, questa è la risposta che il Governi Draghi (ancora in carica) dà ai lavoratori italiani, come avvenuto una settimana fa a Genova, negli scontri che hanno visto protagonisti gli operai di Ansaldo Energia che protestavano per la difesa del proprio lavoro. Una lotta iniziata da tempo e che li vede impegnati per garantire il lavoro e contro lo smantellamento di una delle ultime attività industriali di Genova

“A questa legittima esigenza, non si è trovato altro che rispondere con la forza. Per i lavoratori, per la difesa di attività industriali reali e importanti non si trova mai una soluzione se non l’uso di ammortizzatori sociali scaricando sulla collettività il costo di dismissioni, delocalizzazioni, scelte disastrose dei vari governi che si succedono senza una chiara volontà di difendere l’apparato produttivo italiano rendendo succube delle logiche monopoliste europee o di altri Stati. Mentre il problema energetico diventa uno dei principali, anche a causa della guerra in atto, incredibilmente una fabbrica di punta entra in una crisi chiaramente voluta per fini finanziari più che industriali senza che si riescano a trovare soldi da investire in questo settore strategico.
La lotta dei lavoratori Ansaldo e di tutte le altre aziende che difendono il proprio lavoro và appoggiata. Nessuna repressione è accettabile quando ci sono in gioco le vite di tante migliaia di famiglie. Utilizzare immediatamente i soldi stanziati per la guerra e le armi in Ucraina per i lavoratori italiani, contro delocalizzazioni, riduzioni di personale e di lavorazioni indispensabili al soddisfacimento delle necessità dei lavoratori e dei cittadini italiani.

La nostra solidarietà ai lavoratori Ansaldo e alla loro lotta.

Cub Genova

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