“In questi giorni stiamo assistendo al completamento del nuovo Smart Gate, un progetto che, a quanto riferito mesi fa sia da Lsct che dalle autorità, dovrebbe proiettare il porto della Spezia verso più elevati standard di qualità ed efficienza. Certamente questo strumento tende ad allineare il nostro porto alle altre realtà internazionali in termini di tecnologie digitali, ma è altresì vero che conosciamo molto bene ciò che potrebbe comportare l’avvento dell’automazione in termini di ricadute occupazionali, avendo già constatato come questo processo sia stato applicato in altri ambiti e realtà lavorative”. Riporta la nota del sindacato Cub trasporti La Spezia che prosegue: “Questa nuova fase segna un passaggio storico importante che, a detta dei promotori, dovrebbe rincorrere la competitività nel settore portuale. È presumibile che sarà sempre più incrementata anche nello scalo spezzino, non solo perché dichiarato apertamente in più occasioni, ma anche perché, con l’avvento del Gate automatizzato, questo processo inizia a concretizzarsi. L’automazione è spesso associata alla parola ‘innovazione’ ed è vista come il raggiungimento di traguardi ‘migliorativi’ da parte delle aziende di ogni singolo settore, ma è noto anche che ‘non è sempre oro tutto ciò che luccica’. Per questo esprimiamo diffidenza e preoccupazione non conoscendo quanto questo futuro prossimo a cui stiamo andando incontro possa alla fine pesare in termini di riduzione del numero di lavoratori”.
“Crediamo – conclude il sindacato – sia fondamentale per i lavoratori stessi iniziare ad affrontare questo processo di rinnovamento fin da subito, discutendone e analizzando passo dopo passo le eventuali perdite di mansioni lavorative, oggi ancora in essere, e di quelle future che dovrebbero nascere a corredo dell’automazione, ragionando sulla necessaria nuova formazione del personale, sull’eventualità di possibili ricollocazioni e soprattutto per organizzare la lotta per il mantenimento dei livelli occupazionali”.