SULL’IPOTESI DI RINNOVO DEL CCNL
A fronte delle 72 ore di sciopero e dell’ampia disponibilità alla lotta da parte dei portuali per un rinnovo contrattuale degno di questo nome (18% di aumento!) l’ipotesi presentata è una vera e propria presa in giro. Abbiamo perciò preparato delle controproposte da portare nelle assemblee in cui CGIL CISL e UIL vogliono far approvare o rigettare da parte dei lavoratori la loro ipotesi. Noi riteniamo che la lotta vada continuata con mobilitazioni ancora più forti, prendendo esempio dai portuali americani: con uno sciopero che ha bloccato per 3 giorni consecutivi i 36 porti della costa orientale degli USA hanno ottenuto un aumento del 62% sulla busta paga nel corso dei prossimi 6 anni!
Rispetto a quanto proposto da CGIL CISL e UIL da parte nostra proponiamo:
PARTE ECONOMICA
– Aumento di 250€ NETTI, con prima tranche di 125€ da novembre 2024 e i restanti 125€ da Gennaio 2025
– In alternativa 300€ NETTI, con prima tranche di 150€ da Novembre 2024, altri 100€ da Giugno 2025 e i restanti 50€ da Gennaio 2026
– CANCELLAZIONE DEL WELFARE dalla contrattazione nazionale e traduzione degli importi in soldi, 120€ di bonus nella paga di dicembre di ogni anno
– 600€ una tantum nella busta paga di Dicembre 2024 a titolo di “vacanza contrattuale”.
PARTE NORMATIVA
1. Se prendiamo in considerazione la parte normativa proposta da Cgil-Cisl-Uil, va assolutamente cancellata la parte prevista per le contestazioni disciplinari in materia di salute, igiene e sicurezza sul lavoro perché non cambia nulla per quel che riguarda una maggiore tutela della salute dei lavoratori, mentre diventa per le aziende un metodo di “licenziamento agevolato” (bastano 3 contestazioni disciplinari per motivi di salute e sicurezza in 2 anni per un licenziamento) dei lavoratori. Se si vuole prevenire gli incidenti e le morti le norme devono essere fatte rispettare alle aziende per prime, con i sindacati che devono impegnarsi a sostenere fino in fondo e in tutti i modi qualsiasi lavoratore che pretenda il rispetto della sua e altrui sicurezza sul lavoro
2. Altro punto che non è chiaro è l’intervento sulla micromorbilità (1-5 giorni di malattia) che vuole in qualche modo ridurre il ricorso alla malattia dei lavoratori, forse si vuole concedere ai datori di lavoro la possibilità di non pagare i primi 3 giorni come avviene già in altri settori?
3. La contrattazione nazionale per quanto ci riguarda va ritoccata in alcuni punti che condizionano la vita dei lavoratori e lasciano troppo spazio e margine di manovra per i datori di lavoro, per questo la lotta da fare è agire nei seguenti punti
▪ Riduzione delle 130 ore annue di flessibilità
▪ Riduzione delle 250 ore annue di straordinario obbligatorio
▪ Rimodulazione delle festività programmate
▪ Redistribuzione dei turni notturni in base all’età
▪ Cancellazione delle 2 ore di preavviso in caso di malattia.
4. E’ FONDAMENTALE che il lavoro portuale venga riconosciuto come lavoro usurante, come è ampiamente attestato alle altissime percentuali di lavoratori con malattie professionali e/o invalidità da lavoro. Per la stessa ragione riteniamo fondamentale anche la possibilità di prepensionamento di almeno 5 anni per i lavoratori portuali. Chiediamo che le due rivendicazioni vengano inserite tra quelle che motiveranno le ulteriori necessarie azioni di lotta.