Nel 2018, in occasione del penultimo rinnovo economico del CCNL delle TLC, numerose aziende del settore – come TIM – iniziarono ad attuare l’assorbimento dei sovraminimi individuali nell’aumento contrattuale, in quota parte.
Da diversi mesi numerose sentenze – sia di primo sia di secondo grado – in gran parte hanno stabilito che l’assorbimento non è regolare, dando ragione ai lavoratori che si sono rivolti alla magistratura.
In particolare i giudici, di vari tribunali, hanno riconosciuto il diritto del lavoratore a continuare a percepire per intero il sovraminimo individuale – anche in futuro – oltre interessi e rivalutazione di legge, e recuperando in arretrato i soldi dal 2018.
Forniamo di seguito alcune informazioni utili a chi è interessato a recuperare il 100% del Sovraminimo-AM:
a) Prima di tutto è bene chiarire che è possibile fare la causa anche se nella lettera di assegnazione del sovraminimo individuale – aumento al merito c’è scritto che è “assorbibile in caso di assegnazione al livello superiore o di aumenti contrattuali”;
b) La vertenza è molto veloce: nel giro di 5/6 mesi si ha già la sentenza che è immediatamente esecutiva. Questo soprattutto per chi – giustamente – fa’ i conti in vista di una prossima uscita dall’azienda;
c) per avviare la vertenza servono pochi documenti: alcune buste paga e le lettere di assegnazione del Sovraminimo AM.
Non serve altro, non sono necessari testimoni e non è indispensabile essere presenti alle udienze;
d) I costi sono ridotti a poche centinaia di euro iniziali, idem anche nel caso peggiore di esito negativo;
e) A fronte di questi costi ad oggi si possono già recuperare – in caso di esito positivo solo come arretrati 4.500 euro circa per un 5° livello, e 6.000 euro circa per un 6° livello. Oltre ai Contributi Previdenziali e al TFR. E l’integrale ripristino al 100% del Sovraminimo-AM per il futuro.
Per chi fosse interessato o per ulteriori informazioni contattare:
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Firenze, marzo 2024
FLMU-CUB TIM