Lo svio del treno merci presso la Stazione di Centola sulla linea ferroviaria cilentana di Battipaglia – Sapri, per fortuna verificatosi senza che si compisse l’ennesima strage sui binari, manifesta una disattenta e tragica gestione da parte della Dirigenza Trenitalia ed RFI, per non parlare della evidente incompetenza del Ministro dei Trasporti impegnato sulle nomine europee e su un immaginifico Ponte sullo stretto.
Un paese spaccato a metà. Enormi le difficoltà per chi vuole andare/uscire dalla Sicilia o dalla Calabria.
Altro che Servizio Universale: i cittadini continuano a subire i disservizi, nonostante da contribuenti e da utenti abbiano più che “sostenuto” il servizio sia versando le tasse che acquistando il biglietto.
A peggiorare la situazione è arrivata la notizia di un ennesimo episodio di estrema gravità: il treno Intercity Notte 1963, partito il 17 luglio da Milano C.le alle ore 20.25 e diretto a Siracusa, il treno è poi giunto a Villa San Giovanni con circa 200 minuti di ritardo (alle ore 14), anziché alle ore 10.00, per poi essere definitivamente soppresso. Per alcune famiglie un viaggio durato quasi 24 ore.
Anche in tale occasione i viaggiatori sono stati lasciati senza nessuna assistenza. E’ mancata addirittura una dettagliata comunicazione da parte della sala operativa, che non è messa in condizione, di fornire un supporto adeguato e celere, in modo da raggiungere le mete programmate sui titoli di viaggio dei clienti di Trenitalia.
In altre parole, ai passeggeri non resta altro che abbracciare l’avventura di un viaggio, approfittando del regalo di un Kit composto da biscotti e da una bottiglia d’acqua a temperatura ambiente. Una sorta di kit della sopravvivenza!
Insomma, il servizio di Trenitalia si trasforma troppo spesso in una vera odissea per tante famiglie, con bambini al seguito: un danno per chi vorrebbe godersi le vacanze ed una violenza su chi paga un servizio che si trasforma spesso nel trattamento da bestiame, nonostante il caldo rovente che insiste sul nostro paese in questi giorni.
Soppressioni, ritardi, deviazioni, c’è chi addirittura ha atteso per ore un treno soppresso, ma mai comunicato al cliente!
Cosa succede intanto? Il grave disagio causato al cliente viene riversato di conseguenza sul personale di bordo sia di Trenitalia e sia dell’appalto delle cuccette e dei vagoni letto.
Tale personale a bordo ma nelle stazioni si ritrova a fare da “parafulmini”, mentre dalle poltrone degli uffici belli freschi e con una bibita ghiacciata sulla scrivania c’è chi dovrebbe rimboccarsi le maniche e procedere ad un piano organizzativo degno di un paese civile tutelando utenza, lavoratori e lavoratrici.
Spesso proprio il management non è in grado di gestire tale situazione, anzi, rendendo il tutto ancora più difficile. Il dubbio sorge spontaneo: saranno forse non idonei a svolgere determinati ruoli strategici per il bene della collettività? Chi li ha messi su quelle poltrone?
E pensare che i lavoratori se sbagliano, vengono sanzionati con pesanti provvedimenti disciplinari, sia se dipendono dal Gruppo FS, sia dagli appalti ferroviari.
Intanto, però, per tutto quello che sta succedendo dalla Calabria in giù, ma non solo, poiché tutta la linea ferroviaria italiana è interessata da continui ritardi per guasto treni o agli impianti di circolazione, incidenti gravi e, nessuno che sta ai piani alti viene messo in discussione: succede come in politica, ove chi sbaglia non paga, mai!
Roma, 19 luglio 2024
CUB Trasporti