SCIOPERO TIM NAZIONALE dal 1 ottobre 2025 al 30 novembre 2025
Nel dettaglio: 30 minuti, o 1 ora, o 90 minuti, o 2 ore, o 150 minuti, o 3 ore, o 210 minuti, o 4 ore ad inizio turno e/o fine turno
Si possono fare tutte “le combinazioni” possibili di sciopero, ad esempio: la prima ora e le ultime 2 ore, oppure 90 minuti ad inizio turno e l’ultima ora, oppure solo la prima ora, ecc.
Sciopero per i Reparti non sottoposti alla legge 146/90 (pubblico servizio). Alcuni esempi di reparti non pubblico servizio, che possono scioperare:
-187 Commerciale;
-191 Commerciale,
-S&EM;
-L&M-Enterprise, TOP;
-Litigation,
-Partner Care, Web Services;
-Credito – Amministrativo;
-Vendita (TUTTE le Strutture – Pre e Post Vendita)
Per info: 331-6019879 cubt@cubtlc.it su Facebook cerca: CUB TELECOM
La FLMU-CUB ha indetto gli scioperi per le seguenti motivazioni:
-Variazione unilaterale Turni nei settori di Customer care,
-Peggioramento del lavoro Agile,
-Riassetto societario – Piano Strategico,
-Ammortizzatori sociali,
-Pressioni obiettivi produttività, salute e sicurezza,
-Contrattazione Aziendale, Controllo individuale a distanza mediante sistemi.
👉🏻 A proposito delle rivendicazioni dei lavoratori Tim in sciopero, si legga il comunicato riguardo il Gruppo Elettrogeno andato a fuoco a Vasto.
“CENTRALI: UN FORTE RICHIAMO ALLE AZIENDE PER LA SITUAZIONE IN CUI OPERANO I LAVORATORI FIBERCOP E DI TUTTE LE ALTRE AZIENDE CHE INTERVENGONO NELLE CENTRALI TELEFONICHE” – LINK AL FILE
SOVRAMINIMI: ALTRE VITTORIE TIM – FIBERCOP
FLMU-Cub aggiorna i lavoratori anche su altre vittorie ottenute sulle cause che riguardano i sovraminimi: due cause vinte recentemente in Tribunale a Milano e tre in Corte d’appello, sempre a Milano, oltre alle sei sentenze di Cassazione a favore: LINK AL FILE
STOP AL MASSACRO ! AIUTIAMO LA POPOLAZIONE PALESTINESE, BOYCOT ISRAEL ! FREE PALESTINE !
FLMU-CUB TLC sulla guerra e il genocidio a Gaza, sulle mobilitazioni e gli scioperi che negli ultimi mesi e settimane hanno mostrato il sentire profondo della maggioranza degli italiani (e non solo) che contestano le scelte di politica estera ed economica del governo Meloni e dell’Europa tutta, e che uniti possono far pesare, ciascuno nel proprio piccolo, le proprie scelte quotidiane, boicottando quei prodotti che anche indirettamente vanno a finanziare Israele
Gli Italiani, e non solo, stanno dimostrando di avere un’umanità che molti capi di Stato pare abbiano perso. La mobilitazione che sta scuotendo le piazze in tutto il mondo ha lo
scopo di tenere fisso lo sguardo su ciò che sta accadendo a Gaza, di sensibilizzare l’opinione pubblica e continuare a spingere.
Durante l’evento svoltosi al porto di Ravenna, Francesca Albanese ha usato la metafora del parto per spiegare l’importanza di questa spinta, una spinta necessaria affinché
venga data vita a una nuova coscienza collettiva capace di far regredire la disumanizzazione di cui siamo testimoni ogni giorno.
La normalizzazione di ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile, è necessario che la spinta non si fermi e ognuno di noi può contribuire con gesti apparentemente piccoli ma di grandissima importanza.
Il genocidio è alimentato non solo dall’invio di armi da parte di Paesi complici (i maggiori sono U.S.A., Germania e Italia) ma anche da aziende che investono e commerciano
con Israele. Inoltre, molti prodotti che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati provengono da aree colonizzate della Palestina.
Uniti, seguendo la stessa direzione, possiamo fare tanto. Dal caffè al bar alla spesa al supermercato, all’acquisto di un’automobile, noi tutti muoviamo l’economia ma possiamo cominciare a farlo con consapevolezza verificando cosa stiamo comprando.
Molti dei prodotti che abbiamo sempre usato sono macchiati del sangue del popolo Palestinese e abbiamo la possibilità di boicottarli.
Tanto per citare qualche esempio: CocaCola, Ferrero (Nutella), Mercedes-Benz, Carrefour, Nestlé, Aperol, Ducati, Volkswagen, Allianz, Airbnb, Booking.com, Zara, BNP
Paribas e tantissimi altri. La lista è infinita.
Per poter individuare i brands da boicottare, è sufficiente scaricare un’applicazione fra quelle create proprio con questo scopo.
👉🏻 Ecco alcuni esempi di App utili: NO THANKS, BOYCAT e BOYCOTT X.
Non solo indicano se il prodotto che stiamo per acquistare è da boicottare ma forniscono anche i dettagli sul perché spiegando in quale modo il brand è legato ad Israele.
Un piccolo gesto che richiede pochi secondi del nostro tempo ma che può generare una forte spinta verso un mondo più Umano.
Free Free Palestine !
Settembre 2025, FLMU-CUB TLC
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di Base
Firenze, Via di Scandicci, 86 tel./fax 055/3200938 email: cubt@cubtlc.it
