Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Ancora morti sul lavoro, oggi un operaio schiacciato a Bologna

UN OPERAIO ADDETTO AL RIFACIMENTO DEL MANTO STRADALE ALL’AEROPORTO DI BOLOGNA È MORTO SCHIACCIATO DAL MEZZO DELLA SUA STESSA AZIENDA

ANCORA MORTI SUL LAVORO, UNA PIAGA DA ESTIRPARE
A morire è oggi un altro lavoratore, un altro operaio. Stavolta la tragedia è accaduta all’aeroporto di Bologna ove si è spenta la vita di un addetto al rifacimento del manto stradale, schiacciato dal mezzo della sua azienda, utilizzato per l’intervento di manutenzione.
Non è ancora chiara la dinamica ma è certo che si tratta di un’altra morte sul lavoro.
In attesa che la magistratura svolga il suo compito, la Cub Trasporti esprime le condoglianze alla famiglia ed ai colleghi dell’operaio deceduto, dipendente di una delle società di appalto a cui erano stati commissionati i lavori.
E’ un vero e proprio stillicidio di tragedie quello a cui si è costretti ad assistere in ogni ambito produttivo del nostro Paese.
Le tecnologie progrediscono e potrebbero consentire un miglioramento delle tutele della salute dei lavoratori ma, purtroppo, la sicurezza ha un costo e spesso nulla o poco viene investito dalle aziende per scongiurare il ripetersi di incidenti sul lavoro, ove aumenta il numero dei decessi e crescono gli infortuni.
La realtà è che il profitto spesso viene anteposto alle tutele dei lavoratori che pagano tale avidità anche al prezzo della propria vita.

SIAMO ALLA BARBARIE. ALTRO CHE MODERNITÀ: E’ NUOVO MEDIOEVO. E’ SFRUTTAMENTO DELL’UOMO SULL’UOMO.

Le dinamiche saranno accertate e si verificherà se esistono delle responsabilità ma è certo che l’operaio non è morto per colpa sua o di freddo: è paradossale leggere le cronache giornalistiche che, a caldo, hanno già espresso dubbi sulle cause del decesso, adombrando una crisi cardiaca sopraggiunta dopo lo schiacciamento subito dall’addetto deceduto all’aeroporto di Bologna.
Siamo alle solite, come è successo quando qualcuno ha tentato di raccontare anche in occasione della tragedia sui binari alle porte di Torino, che la colpa era di chi stava lavorando che si è fatto trovare dove non doveva: VERGOGNA!
La verità è che l’aumento dei ritmi di lavoro, i carichi insostenibili, la mancanza dei presidi necessari, il ricorso agli appalti e subappalti, la precarietà, le privatizzazioni e liberalizzazioni, sono tutti elementi ricorrenti in molte tragedie che si ripetono quotidianamente nel nostro Paese.
La Cub Trasporti sul tema della sicurezza e contro lo sfruttamento a danno anche della sicurezza, appena lo consentirà l’odiosa legge che vieta gli scioperi e impone una assurda rarefazione delle iniziative di mobilitazione, proclamerà una astensione dal lavoro nell’intero Comparto dei Trasporti, per poi continuare la lotta invitando tutti ad aderire allo Sciopero Generale, proclamato dalla Cub, insieme ad altre sigle del sindacalismo di base per il 20.10.2023.

E’ davvero arrivato il momento di fermarsi per imporre un nuovo corso: BASTA MORTI SUL LAVORO.

Cub Trasporti, 14 settembre 2023

Comunicato nazionale

 

 

CUB © 2022. Tutti i diritti riservati.