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Assemblea Nazionale a Roma, 6 novembre

GIU’ LE ARMI, SU I SALARI

Le organizzazioni sindacali di base e conflittuali hanno indetto uno sciopero generale per il prossimo 2 dicembre.

Di fronte al forte peggioramento delle condizioni economiche che ha portato ad un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, i sostegni messi in campo dal precedente governo si sono rivelati assolutamente insufficienti, come la linea di intervento preannunciata dalla prossima presidente del Consiglio, che si muove nella stessa direzione.
L’assenza di interventi seri per sostenere il reddito e i consumi dei lavoratoridei pensionati e dei disoccupati e la volontà di destinare la gran parte delle risorse a disposizione esclusivamente al sostegno alle grandi imprese e ad un clamoroso incremento della spesa militare, NON SONO PIÙ SOPPORTABILI.
Di fronte a questa situazione drammatica ci vorrebbero interventi di redistribuzione delle risorse, finalizzati a colpire i grandi patrimoni accumulati negli ultimi decenni, per ridurre le disuguaglianze e favorire la difesa di larga parte della popolazione. Invece, le uniche proposte in campo alludono ad una riduzione della tassazione dei più ricchi (flat tax) e al taglio del reddito di cittadinanza

Lo sciopero generale è l’arma fondamentale che hanno i lavoratori e le lavoratrici per contrastare le politiche economiche antipopolari e per fermare la guerra. In Italia è regolamentato da una legge liberticida che ne limita fortemente l’impatto. In altri Paesi, dalla Francia alla Spagna e alla Gran Bretagna, non è così e si vede. Eppure fermare il Paese può essere un segnale forte anche qui da noi, soprattutto se diventa un’azione di popolo che non si limita ai soli posti di lavoro ma si generalizza al territorio per rilanciare scuola, sanità, servizi pubblici e welfare.
Il 6 novembre le organizzazioni sindacali di base e conflittuali invitano i movimenti sociali, le organizzazioni politiche, l’associazionismo antirazzista, pacifista e ambientalista, i movimenti per i diritti civili, i movimenti studenteschi, ad incontrarsi a Roma per condividere la costruzione dello sciopero generale.

(LEGGI TUTTO IL COMUNICATO)

Unire le forze per fermare il Paese è il primo passo per invertire la rotta

Domenica 6 novembre, The Hive Hotel, via Torino, 6 – Roma, (zona Stazione Termini).

Per contatti e adesioni : sciopero2dicembre@gmail.com

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