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Assenza di politiche per il personale pubblico

Nell’incontro con la stampa i delegati della cub pisana Federico Gìiusti e Giuseppe Merla hanno evidenziato l’assenza di politiche del personale e la carenza di investimenti e di fondi destinati a una diffusa ed esaustiva formazione, addirittura il ritardo negli acquisti per sedie ergonomiche e nuovi mezzi\strumenti di lavoro

Il caso di Pisa è un esempio di quelle che sono le situazioni che si vivono in numerosi altri enti pubblici, per cui anche il nuovo ordinamento professionale (a partire dal 1 aprile di quest’anno) è visto come un mero adempimento burocratico e non invece come occasione per rivedere l’insieme dei “mestieri” dell’Ente per poi procedere con progressioni verticali riservate al personale interno e selezioni concorsuali per l’esterno (con la riserva del 50% dei posti agli interni).

Alcuni Enti locali hanno dispensato il personale che ha prestato servizio a tempo indeterminato da alcune prove concorsuali preselettive, sarebbe utile sapere se questa è la volontà dell’Ente nell’immediato futuro, si chiedono a Pisa: “Per queste ragioni la Cub, ma pensiamo l’intera componente sindacale, ha sollecitato più volte l’Ente a un confronto sull’argomento sapendo quanto sia difficile non solo assicurare dei riferimenti inappuntabili per verificare l’equivalenza delle mansioni nel contratto ma anche per una anagrafe aggiornata delle competenze da cui dovrebbe scaturire l’atto di indirizzo della Parte politica all’Ufficio Personale sul prossimo piano dei Fabbisogni.

Operare in tal senso significherebbe dotarsi di una politica del personale efficace e capace di rispondere alle esigenze dell’Ente e alle aspirazioni del personale, al contrario registriamo situazioni caotiche con continue richieste al personale di mansioni e carichi aggiuntivi.

Abbiamo avuto ben 5 mesi prima del 1 Aprile 2023, data di entrata in vigore del Nuovo Ordinamento Professionale, ma questo tempo non è stato utilizzato proficuamente.

Senza una seria discussione sarà alquanto difficile procedere con le selezioni interne per il prossimo triennio e programmare le progressioni verticali future.

In ciascun Profilo esistono diverse posizioni di lavoro e altrettante competenze, i profili sono del resto una sorta di cornice di massima che non esprime appieno le competenze presenti nell’Ente.

Anche il piano della formazione dovrebbe essere rivisto in base a questi percorsi ‘virtuosi’ prima di procedere anche ai fabbisogni di personale.

Se poi parliamo di progressioni orizzontali il nuovo Ccnl prevede criteri innovativi che demandano alla contrattazione di secondo livello che non potrà essere improvvisata o condotta in fretta e furia sapendo che alcuni Enti pensano alle Peo, chiamiamole con il vecchio nome, come valorizzazione delle stesse competenze acquisite e verificate.”

Modalità lavorative “Chiudiamo sulle modalità lavorative diverse da quella in presenza – concludono l’incontro Gusti e Merla – un argomento sul quale la parte sindacale ha espresso, in 4 Commissione consiliare, opinioni e punti di vista assai diversi da quelli della Parte pubblica.

Anche su questo specifico punto dobbiamo parlare di occasione perduta per partire dal contratto nazionale per analizzare anche i nuovi fabbisogni formativi oltre a tutti gli adempimenti necessari per un servizio erogato non in presenza, non ultimi gli investimenti tecnologici. Esistono momenti di confronto non negoziali che restano assai importanti mentre invece si preferisce ridimensionare il confronto con la parte sindacale a rituali o a passaggi obbligati come la contrattazione del Fondo. Come già ripetuto in Commissione consiliare, una volta definite le linee guida dell’Amministrazione sarebbe indispensabile avviare un confronto sulle stesse e sulla loro applicazione reale perché un contratto decentrato deve essere in grado di restituire motivazioni e retribuzione al personale intervenendo al contempo sule condizioni di lavoro.

Chiediamo al Sindaco, all’assessore al personale, alle componenti sindacali, un confronto su quanto scritto al fine di non ridurre la contrattazione sindacale a un mero adempimento burocratico”.

Video intervista a Federico Giusti e Francesco Merlo, Cub Pisa: link al video

 

 

 

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