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Aumento dei CEM, FLMU CUB interroga il governo

C O M U N I C A T O S T A M P A

Alzare i limiti d’esposizione CEM per favorire il 5G ? Basta menzogne, prima la salute

Peggio del ritorno di Vanna Marchi, ad ogni stagione politica abbiamo il ritorno dei gestori di telefonia mobile che corrono ai piedi del governante di turno per rivendicare quella libertà di azione che, a loro dire, permetterebbe finalmente di dare un servizio che adesso è impedito da regole restrittive basate su presupposti privi di alcun fondamento scientifico.

Peccato che già nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS (IARC) classificava i CEM a radio frequenza, soprattutto quelli generati dal telefono cellulare, come “possibili cancerogeni per l’uomo”. E ancor più peccato che anche due accurati studi, dell’NTP americano e dell’istituto Ramazzini di Bologna, hanno chiaramente
dimostrato l’aumento nelle cavie del sorgere di gravi patologie; incidenza fortunatamente che non pare altissima ma che cresce all’aumentare dell’intensità dei campi elettromagnetici (CEM) a cui vengono esposti. Ma anche se dovesse trattarsi di un pericolo con bassa incidenza, ormai viviamo immersi nei campi elettromagnetici: decine di migliaia sono le stazioni emittenti sul territorio nazionale, decine di milioni i device che si connettono e che essi stessi sono fonte di emissione, a volte anche a diretto contatto dell’individuo (anche su bambini e adolescenti); quindi in una così ampia platea una seppur bassa incidenza deve comunque preoccupare, anche perché si tratta di un fenomeno in continua ascesa.

I limiti emissivi in Italia poi sono tutt’altro che bassi: infatti con l’introduzione del limite mediato sulle 24 ore (operativo oramai da molti anni) il fatidico e “bassissimo” limite dei 6 v/m nei confronti del 5G (per effetto che il traffico è ancora modesto) permette ai gestori di telefonia di configurare nella stragrande maggioranza dei casi potenze anche dieci volte superiori a quanto concesso dal limite dei 6v/m (ad esempio 200Watt con 20Watt autorizzati); se a questo associamo il punto assai critico – in ottica di salute pubblica – che i controlli sono molto scarsi nel nostro paese (il 5G addirittura non si può ancora misurare!!), il timore per l’aumento dei limiti CEM diviene giustamente questione di salute nazionale!

Tutto questo e molto altro è stato manifestato al presidente del consiglio Meloni, al ministro della salute e ai parlamentari della repubblica con una apposita lettera (che alleghiamo) dove cerchiamo brevemente di spiegare le nostre preoccupazioni, le falsità narrate dagli operatori e dai loro sodali e le azioni da intraprendere quanto prima per accertare il livello di nocività delle onde elettromagnetiche e far sì che vi si possa porre rimedio con limiti reali (no
virtuali come la media giornaliera) e porre fine a questa nebbia di informazione che circonda i veri effetti sulla salute dei CEM. UN ALTRO ASPETTO CI PREOCCUPA: se ci fermiamo un attimo a riflettere sulla quantità impressionante di denaro che gira attorno alla trasmissione wireless (IoT, FWA etc), forse sarebbe sufficiente un milionesimo dei ricavi fatti in un anno nel mondo per poter effettuare studi seri e precisi sul vero impatto dei CEM sulla salute. Il fatto che
niente sia stato fatto (o diffuso) ci fa pensare che c’è qualcosa che è necessario non sapere.

La FLMU-CUB ha quindi chiesto al governo con assoluta urgenza di finanziare seri studi indipendenti sull’effetto dei Cem sulla salute dell’uomo; effettuare un serio monitoraggio delle emissioni, mantenere i limiti attuali o tuttalpiù prevedere un piccolo incremento (non marginale in termini di potenza) a patto che venga eliminato l’effetto distorsivo del valore medio nelle 24 ore, visto che rende anche più ardue le verifiche ispettive e quindi il controllo del rispetto dei limiti di legge.

Maggio 2023

FLMU-CUB Sett. Tlc

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