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Basilicata: ex Tsi e Rmi, primo risultato ottenuto con i 150 euro netti al mese, si punta alla stabilizzazione

POTENZA – Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto alla Regione con l’assessore Francesco Cupparo, il Direttore Generale Antonuo Bernardo e i sindacati, tra cui la CUB.

La proposta di elevare le indennità dei lavoratori della platea ex Rmi e Tsi a 700 euro mensili dal primo novembre prossimo sino ad aprile 2025, tenendo conto dell’aumento del costo della vita rispetto al 2015 (quando il Progetto è iniziato), con un’equiparazione per tutti i soggetti coinvolti delle ore lavorate (80 mensili) e l’incarico ad Arlab di realizzare uno screening sulle disponibilità e l’idoneità della stesa platea sono state presentate ieri dal Dipartimento Attività Produttive al Tavolo insediato, è stato dato seguito all’impegno assunto nel precedente incontro di procedere ad un confronto e ad un aggiornamento continuo.

Da parte dell’Assessore e del direttore generale del Dipartimento è stato riferito che si stanno individuando i canali finanziari per 22 milioni di euro complessivi necessari a dare risposte alla platea. Il percorso è stato sottolineato richiede ulteriori passaggi. Obiettivo è stato confermato è di procedere alla stabilità della platea principalmente nella forestazione ma non esclusivamente anche sulla base delle disponibilità e idoneità dei lavoratori interessati. “La collaborazione con i sindacati che credono nel percorso indicato e che si è manifestata in positivo deve continuare per individuare insieme la soluzione di stabilità più idonea”.

Le proposte della Cub

Sulla base di quanto detto nell’ultima riunione del 28 agosto 2024, dall’assessore Francesco Cupparo circa la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori – Tis e Rmi, che non si può o essere certi di una data precisa a riguardo della risoluzione della questione di tutti i lavoratori interessati poiché la platea è vasta, disomogenea (molti e lavoratori vorrebbero restare nei luoghi di lavoro dove attualmente operano), mentre altri già da subito sono pronti, aderirebbero e si aggancerebbero al progetto della forestazione”.

La Cub (Confederazione Unitaria di Base), propone e che chiede venga messo a verbale “che a tutte le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e Rmi – venga dato – già dal prossimo mese un aumento – netto di 150 euro al mese a parità di ore lavorate attualmente effettuate”.

Inoltre la Cub sostiene “che già dal prossimo Consiglio Regionale, nonché con atti di Giunta e con le iniziative che l’assessore Francesco Cupparo intenderà più efficaci” si coinvolgano tutti i sindaci dei 131 comuni della Basilicata affinché “collaborino e con deliberati di Consiglio comunale e di Giunta comunale partecipino alla remunerazione dei lavoratori ex Tis e Rmi con una quota aggiuntiva che possa superare i 9 euro netti per ogni ora di lavoro svolto. Tale somma di 9 euro netti al mese per ogni ora di lavoro svolto, viene chiesta – spiega in una nota la Cub – tenendo anche presente che le lavoratrici e i lavoratori attualmente non hanno diritto ai contributi per i fini pensionistici, al diritto alla malattia, alla principale maternità, alla maturazione delle ferie. Altra richiesta, la cancellazione da subito del requisito per la permanenza nella platea dei Tis e Rmi circa l’indicatore Isee.

“Attualmente il reddito del nucleo familiare dei lavoratori, sulla base dei criteri per il calcolo dell’indicatore Isee non deve superare la quota dei 9.000 euro annui con riferimento ai redditi percepiti da tutti i componenti del nucleo familiare come attualmente previsto”, il sindacato chiede “venga superata la soglia dei 9.000 euro e portata a 13.000 euro”. Altro correttivo proposto dalla Cub indirizzato al Consiglio regionale. “Nel più breve tempo possibile  vengano apportate le modifiche e le integrazioni alla Legge regionale del 29 giugno 2018, n. 11, al fine di consentire l’integrazione dei beneficiari e favorire la fuoriuscita degli stessi dalle condizioni di vulnerabilità sociale, per la categoria B Rmi e per i soggetti svantaggiati appartenenti alla platea ex Tirocini di Inclusione Sociale (Tis), la Giunta regionale “dovrà” individuare modalità attuative per lo svolgimento di attività lavorative tese alla valorizzazione del patrimonio forestale pubblico, al contenimento del rischio idrogeologico e alla messa in sicurezza dei territori”. E che vengano subito dopo “predisposti gli avvisi e i bandi affinché le lavoratrici e i lavoratori ex Tis e Rmi (a prescindere dall’età) e in modo volontario possano aderire ai lavori di forestazione”.

I lavoratori e le lavoratrici, comunque fanno sapere che il presidio permanente con la tenda resterà fino a quando non verranno messe in atto tutte le iniziative e le proposte avvallate dai sindacati per favorire la stabilizzazione di uomini e donne che da anni attendono una vita lavorativa stabile, di tutete e di diritti.

Potenza, 6 settembre 2024

CUB Basilicata

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