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Condannata Trenitalia, assolto macchinista delle Ferrovie, Dante De Angelis

Roma: 14 anni sono trascorsi per la vicenda giudiziaria legata a Dante De Angelis, il macchinista che per due volte era stato licenziato dalle Ferrovie dello Stato, per le sue battaglie per la sicurezza, intraprese come sindacalista e da Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls).

Tentativi da parte dei vertici delle Ferrovie di mettere a tacere le sue denunce, allontanare chi, in prima persona si espone a difesa dei diritti e della sicurezza sul luogo di lavoro nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori, nonchè della collettività.

Finalmente, il 6 settembre 2024 è arrivata la sentenza della Corte di Cassazione che ha infatti confermato l’illegittimità dei dieci giorni di sospensione comminatagli nel lontano 2010 per le dichiarazioni rese da De Angelis “sugli incidenti ai viaggiatori per guasti alle porte e sui decessi per infortuni sul lavoro” e per aver espresso solidarietà ai lavoratori licenziati dalla Fiat di Melfi.

La Suprema Corte ha confermato come le critiche rivolte da De Angelis a Trenitalia sono “state espresse nei limiti della continenza e riconducibili al diritto di critica, in particolare quello riconosciuto al lavoratore sindacalista e Rls.

Il ricorso rigettato dalla Cassazione ha condannato Trenitalia al pagamento delle spese per 4 mila euro.

Giustizia è fatta.

Roma, 14 settembre 2024

CUB Trasporti

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