A fronte di una categoria:
- aggredita dalle continue privatizzazioni, appalti, sub appalti e sub affidamenti;
- con salari d’ingresso sotto le 7 euro l’ora e senza riconoscimento dei salari di secondo livello;
- mancati investimenti in materia di sicurezza del lavoro e del servizio;
- assillati da turni di lavoro massacranti che producono la fuga da questo mestiere;
il Governo vuole disarmare la categoria dal solo vero strumento, lo sciopero, di cui dispongono i lavoratori per far valere le loro rivendicazioni per:
- aumenti salariali dignitosi e migliori condizioni di lavoro;
- blocco delle privatizzazioni che producono lavoro povero e un servizio pubblico di bassa qualità;
- garanzia dei basilari livelli di sicurezza a tutela sia degli addetti al settore che per l’utenza.
La scelta del Ministro Salvini è quella di abusare sempre più dei suoi poteri, in modo strumentale, per costruire la sua campagna elettorale alle elezioni europee contro l’esercizio del diritto di sciopero, spalleggiato dalle associazioni categoriali di settore che si improvvisano “legislatori”, proponendo sofisticati meccanismi per favorire le organizzazioni sindacali compiacenti, in palese crisi di consensi e tentare di azzerare il sindacalismo conflittuale e il diritto dei lavoratori di scegliere liberamente da chi essere rappresentati.
QUESTO ATTACCO DEVE ESSERE RESPINTO
il 15 dicembre è stato riprogrammato lo sciopero del trasporto pubblico, inizialmente previsto per il 27 novembre e illegittimamente precettato da Salvini. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già annunciato che intende vietare anche il prossimo sciopero di 24 ore, utilizzando la falsa scusa della tutela della mobilità dei cittadini: un diritto ampiamente garantito dalle rigorose norme della legge “antisciopero” (la più severa d’Europa!), attentamente rispettate nelle proclamazioni del sindacalismo di base e, soprattutto, attentata dalla fatiscenza di un servizio che va rilanciato.
In questa fase di pesante repressione, le OO.SS. di base che hanno proclamato la mobilitazione di sciopero del 15 dicembre 2023, per denunciare la grave emergenza democratica hanno chiesto:
- un’audizione al Presidente della Repubblica, Mattarella, in qualità di Garante della Costituzione;
- un urgente incontro al Ministro Matteo Salvini,
Ribadiamo che la battaglia per i salari, i diritti, la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza. nonché per gli investimenti a favore del servizio pubblico. è un diritto degli autoferrotranvieri che non può essere scippato ai lavoratori. per i meri interessi elettorali di qualcuno.
IL DIRITTO DI SCIOPERO È UN DIRITTO DI TUTTE E TUTTI E
NON SOLO I LAVORATORI DEI TRASPORTI
BENSÌ DI TUTTO IL MONDO DEL LAVORO E DI TUTTA LA SOCIETÀ CIVILE
Costruiremo un percorso di mobilitazione verso il 15 dicembre per opporci a questa evidente aggressione ad uno dei principali diritti costituzionali e per sabotare la vertenza degli autoferrotranvieri
6 Dicembre 2023 CUB Trasporti – Cobas – SGB – ADL Cobas – AL Cobas – USB Lavoro Privato
Autoferrotranvieri-Negano-il-diritto-di-sciopero-APPELLO-A-PRESIDENTE-DELLA-REPUBBLICA-E-RICHIESTA.pdf
Richiesta-audizione-Camera-e-Senato-Incidente-Thrio.pdf
Richiesta-audizione-Presidente-della-Repubblica.pdf
Richiesta-incontro-MIT-Incidente-Thurio.pdf