Si è alzata un’ondata di sdegno e proteste dopo la morte di Ramy e la pubblicazione del filmato che documenta le circostanze della sua fine.
Anziché fare giustizia sui responsabili, il Governo pensa di sfruttare questo momento di crisi di gestione dell’ordine pubblico per imporre uno scudo penale a difesa delle forze dell’ordine.
C’è una gara tra i partiti della maggioranza per approvare subito il DDL Sicurezza, senza le modifiche richieste dal Quirinale, anzi introducendo ulteriori misure repressive. Non basta quanto già previsto: aumento delle pene per resistenza a pubblico ufficiale; reato ad hoc per lesione nei loro confronti; acquisto di body-cam per i poliziotti.
Adesso si vuole introdurre anche il patrocinio legale gratuito per i poliziotti indagati, chi ipotizza l’introduzione del reato di terrorismo di piazza, mentre l’art. 31 già impone la collaborazione con gli 007 da parte di amministrazione, procure e università.
Ma la cosa più pericolosa in assoluto è lo scudo penale cui sta lavorando Fratelli d’Italia, che impedirebbe di inserire le forze dell’ordine nel registro degli indagati in caso di reati che prevedano l’utilizzo di armi (incluso l’omicidio), oppure consentirebbe la sottrazione della competenza alle procure, per affidarla ai più malleabili procuratori generali delle corti d’appello.
Questo progetto deve essere sventato, la gestione dell’ordine pubblico non deve diventare zona franca per esercitare un potere repressivo assoluto, senza le tutele democratiche previste dalla costituzione. Manifestare è un diritto e non si può tornare a sparare sulle manifestazioni, come accadeva negli anni ’50!
Le lotte non si fermano con la repressione, con gli omicidi, o con le stragi!
Non consentiremo che la storia giri all’indietro!
Milano, 14.1.2025
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE