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FLMU CUB: 25 aprile e 1° maggio partecipiamo tutti

La FLMUniti-CUB invita iscritti e lavoratori tutti a partecipare alle iniziative che si svolgeranno nelle varie città il 25 aprile e il 1° maggio: Non c’è futuro senza memoria! La libertà è partecipazione!

Il 25 aprile cade la ricorrenza della liberazione dall’oppressione nazifascista, una giornata per non dimenticare le atrocità della guerra, ricordare il valore della libertà, della convivenza civile pacifica, contro ogni dittatura, per la pace contro ogni conflitto.
Principi oggi più che mai attuali, in un contesto di guerra generalizzato contro le popolazioni, i cui effetti viviamo ogni giorno, sopratutto a livello economico e in termini di riduzione dei diritti.

Ricordiamo l’azione eroica dei partigiani e di tutti coloro che si opposero al regime nazifascista, con in prima fila i lavoratori attraverso gli scioperi, il sostegno e la partecipazione nei GAP e nelle formazioni partigiane.

Ricordiamo poi il 1° maggio: Fin dal 1884 gli operai di molti paesi decidevano di dar vita ad una campagna per la conquista delle 8 ore giornaliere di lavoro a parità di salario, il culmine doveva raggiungersi con manifestazioni e scioperi il 1° maggio 1886.
A Chicago gli scioperi andarono ben oltre il 1° maggio 1886, ed il 3 maggio la polizia, sparando sui manifestanti, uccise 6 operai oltre ad un centinaio di feriti. Il 4 maggio la protesta continuò con maggior rabbia e la polizia proseguì nella sua opera facendo strage di scioperanti; ma in quell’occasione una bomba fu lanciata contro le “forze dell’ordine” provocando varie perdite tra le loro fila.

Non venne mai scoperto l’autore materiale del gesto, ma furono arrestati i lavoratori più impegnati nella lotta per le 8 ore. L’11 novembre 1887, a seguito di una montatura politico- giudiziaria, 4 operai anarchici vennero assassinati sul patibolo, un’altro di loro, per non dare soddisfazione ai suoi persecutori, si uccise in carcere.
Dal 1889 in memoria dei lavoratori uccisi a Chicago il 1° maggio venne scelta come momento di lotta e di affermazione delle rivendicazioni di tutti gli sfruttati del mondo.

Il 25 aprile e il 1° maggio da molti anni partiti, istituzioni e sindacati riformisti ne fanno giornate di “festa” distorcendone a proprio piacimento il significato originale.

Abbiamo voluto ricordare coloro che hanno pagato con la vita per la conquista delle 8 ore di lavoro e per la libertà dalla dittatura, dalla fine delle grandi guerre scienza e tecnologia hanno fatto passi da gigante consentendo enormi profitti ai padroni.
Ma per i lavoratori non è stato così: gli aumenti salariali non recuperano l’inflazione, si tagliano posti lavoro e stipendi, si peggiorano leggi e contratti, aumenta lavoro precario flessibilità. Una situazione che si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni con la pandemia e il contesto di guerra internazionale.

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