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I lavoratori Stellantis hanno il diritto di sapere!

I lavoratori della società Stellantis hanno il diritto di sapere cosa sta accadendo al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Dopo oltre due mesi di trattative, infatti, non è dato sapere quali siano i soggetti che stanno trattando, su quali basi, quali contenuti siano stati affrontati e quanti risolti; non è dato sapere se la piattaforma sindacale di tre mesi fa sia ancora valida, se si sta discutendo di temi non contemplati dalla stessa piattaforma, quali sarebbero, eventualmente, le richieste della società e quali modifiche normative saranno accordate in deroga alle leggi nazionali, ovvero se ci saranno peggioramenti e limitazioni dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori. Come già, del resto, avvenuto in passato.

Finora, dai sindacati confederali, ci si è limitati solo a qualche scarno comunicato generico, incomprensivo e incompiuto, dal quale traspare un senso di inquietante approssimazione che non scioglie alcun dubbio sugli aumenti salariali, orario di lavoro e diritti collettivi e individuali.

Il diritto di conoscere lo stato di avanzamento della trattativa nazionale è mosso da due elementi essenziali:

il primo è legato al fatto che il rinnovo del contratto riguarda i lavoratori, e tenerli all’oscuro di quanto sta accadendo è decisamente poco rispettoso;

il secondo, non meno importante, è che i lavoratori avrebbero il diritto di scioperare, o, comunque porre in essere iniziative di pressione, qualora lo ritengano opportuno, a difesa dei propri diritti, e precludere questa possibilità vuol dire agire contro la partecipazione attiva dei lavoratori.

Escludere i lavoratori da questa fase di confronto contrattuale, al punto da nascondere le vere intenzioni delle parti sociali, vuol dire riconoscerli come soggetti non pensanti e non in grado di interagire rispetto alle dinamiche della fase contrattuale, ma considerarli, appunto, soggetti passivi per i quali conta poco la loro opinione. Anzi, a dirla tutta, il fatto che i lavoratori siano tenuti all’oscuro delle fasi della contrattazione, fa pensare che il risultato finale sia a loro discapito.

Il timore è quello che si arrivi al 31 gennaio prossimo con il solito prendere o lasciare, magari con le buste paga già compilate con le modifiche contrattuali, e con una finta consultazione, ammesso che ci sia, che servirà solo a legittimare l’esclusiva autorità delle organizzazione sindacali che firmeranno il contratto nazionale.

Chiediamo e diffidiamo fin d’ora le organizzazioni sindacali alle quali gli accordi interconfederali riconoscono l’esclusiva prerogativa alla contrattazione, di porre a votazione palese nelle assemblee sindacali il testo definitivo dell’intesa raggiunta e che le stesse  votazioni siano vincolanti; si chiede, altresì, il rispetto delle votazioni già avvenute nelle assemblee sindacali che hanno rigettato all’unanimità la modifica dell’orario di lavoro secondo una modulazione che aumenti l’orario di lavoro giornaliero e dei giorni lavorativi settimanali.

Gennaio 2023

FLMUniti-CUB Segreteria Nazionale

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