*** CUB TRASPORTI INFORMA ***
Puntuali come gli esattori, CgilCislUilUgl, provano a riscuotere, peraltro indebitamente, grazie alla complicità di alcuni rappresentanti istituzionali, la decisione del Ministero del Lavoro e dell’Inps di erogare una integrazione alla prestazione del FSTA versata ai dipendenti Alitalia posti in cigs nel 2023.
Certo è che l’immobilismo, il silenzio e l’indifferenza alle sorti di migliaia di lavoratori da parte dei “soliti noti” non si cancella con una nota che annuncia che il FSTA integrerà gli ammortizzatori sociali complessivi erogati nel 2023 ai lavoratori ex-AZ posti in cigs, fino a far raggiungere il 73%, anziché il 60%, della retribuzione percepita prima della sospensione dal servizio.
Il passo avanti che ha fatto superare l’odioso e discriminatorio tetto alle prestazioni degli ammortizzatori sociali erogati ai lavoratori Alitalia nel 2023, richiesto da Altalvilla e imposto dall’ex-Ministro Orlando (…una discriminatoria trovata per facilitare la “digestione” agli assunti da ITA di un salario da fame, seppur condiviso da CgilCislUilUgl e Ass. Prof. Di Piloti e AA/VV ma considerato incostituzionale e sotto i livelli dell’art.36 della Costituzione dalla Corte di Appello di Milano!) è solo merito dei colleghi che hanno partecipato da oltre 1 anno alle mobilitazioni.
Le Iniziative dei lavoratori in difesa del loro futuro, non devono e non possono fermarsi, dato che i conti non tornano!
Infatti, per quanto è risultato finora (…Inps lo aveva messo nero su bianco!), i risparmi di spesa potrebbero garantire ai dipendenti Alitalia in cigs che la prevista integrazione del FSTA, consenta agli ammortizzatori sociali complessivi di arrivare fino all’80% della retribuzione percepita prima della sospensione.
Questo è l’obiettivo che riteniamo debba continuare ad essere perseguito e che continueremo a rivendicare, anche domani in occasione del presidio davanti al Ministero del lavoro.
Paradossale poi l’autoincensamento per il superamento degli errori nella erogazione della Naspi: ci mancherebbe altro!
Prima firmano gli accordi per “spintonare” fuori dalla compagnia il personale, e poi si lodano se si aggiustano i palesi errori di calcolo! Ci mancherebbe pure che si evitasse di farlo…!!!
Restano comunque tanti altri obiettivi da rivendicare:
1) Il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino all’assorbimento del personale AZ in ITA, Atitech e Swissport (…o Airport Handling!);
2) L’integrazione fino all’80% degli ammortizzatori sociali anche per il 2024 e anche oltre se, eventualmente, si concretizzerà la prosecuzione della cigs oltre il termine finora fissato;
3) La realizzazione di un piano occupazionale che non lasci “per strada” nessuno dei lavoratori AZ e di coloro che hanno pagato con il posto di lavoro i fallimenti dei piani industriali delle aziende del comparto aereo-aeroportuale-indotto;
4) La revoca della richiesta di restituzione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori reintegrati con un indennizzo di sole 12 mensilità;
5) Il ricalcolo degli importi da restituire all’Inps per i lavoratori che hanno vinto la causa contro ITA e che sono stati riassorbiti dalla nanoCompagnia ma raggiunti da una richiesta dell’Inps di restituzione degli ammortizzatori sociali percepiti, molto superiore a quanto versato dalla nanoCompagnia a fronte del pronunciamento del giudice;
6) L’ottemperanza delle sentenze che hanno stabilito il rientro in servizio in ITA ma che restano a casa mentre la nanoCompagnia pubblica assume sul mercato e imbarca nuovi precari-;
7) L’urgente pagamento del TFR per chi è uscito da Alitalia ed il pagamento delle insinuazioni, minacciate da una vendita dei beni AZ ad 1 Euro.
8) Chiarezza sul futuro di ITA, Swissport e Atitech in cui i lavoratori sono lasciati in balia degli eventi, senza nessuna garanzia sul proprio futuro occupazione.
Altro che autoincensamenti. C’è tanta strada ancora da fare.
17 GENNAIO 2024 – ORE 10 – VIA MOLISE (DAVANTI AL MINISTERO DEL LAVORO)
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE