Anche il sindacato Cub era parte civile nel processo che ha coinvolto gli alti vertici delle Ferrovie, dopo la strage che nel 2009 uccise 29 persone e molte altre rimasero ferite. Diciamo era poiché Cub è stato escluso dal processo – stessa sorte per Medicina Democratica – poiché non è stata riconosciuta l’applicabilità della Legge 81 ossia non è stato riconosciuto che la strage fosse legata a un problema di sicurezza sul lavoro
“Questo è il vero punto – commenta Paola Sabatini, segretaria nazionale Cub sanità ieri in presidio a Roma davanti la sede del processo – il fatto è che invece quello che avvenne a Viareggio fu proprio una conseguenza anche della mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, come avviene da troppo tempo in vari settori dove via via vengono esternalizzati i servizi, con garanzie al ribasso per operatori e fruitori degli stessi mettendo a rischio il sistema nel suo complesso.
La manutenzione viene ormai spesso esternalizzate e ne vediamo tutti i giorni le conseguenze, nella sanità, come nelle ferrovie e in altri settori come detto. I lavoratori in appalto hanno meno diritti e salari più bassi, i ritmi di lavoro sono a volte insostenibili o comunque non consoni a garantire la massima sicurezza per tutti poiché al primo posto viene messo il raggiungimento del massimo profitto da parte delle aziende che prendono in appalto ciò che prima era cosa pubblica. Da cui tagli al personale e alle risorse e quindi la prevenzione sui luoghi di lavoro è destinata inevitabilmente a calare. Come sanitaria ricordo solo tre delle recenti tragedie avvenute per mancanza di manutenzione o mala gestione del lavoro: il rogo nella rsa di Milano a luglio, lo stesso all’ospedale di Tivoli, o per i lavoratori delle ferrovie periti a Brandizzo, nel torinese.
Per concludere, come Cub, riteniamo che siamo di fronte, e non da oggi, a un grande problema trasversale a più categorie per cui bisogna impostare una grossa lotta comune per i diritti di tutti i lavoratori oltre che per tutti noi che usufruiamo quotidianamente dei tanti servizi un tempo pubblici e ora privatizzati, esternalizzati in tutto o in parte.”
Il commento di Medicina Democratica alla sentenza”
“La sentenza della Corte di Cassazione di oggi sulla strage di Viareggio contiene due aspetti per noi negativi e incomprensibili: infatti, se da un lato conferma nella sostanza la sentenza d’appello bis, che aveva a sua volta ridotto le pene pur confermando le responsabilità, dall’altro stabilisce l’ulteriore rinvio alla Corte di Appello di Firenze per una rivalutazione delle attenuanti a favore degli imputati, quindi richiede un ulteriore “sconto” di pena! Ma l’altro aspetto negativo è che ha escluso Medicina Democratica tra le parti civili, dopo la partecipazione a oltre 150 udienze, , in spregio al contributo indispensabile delle associazioni nei processi penali.”