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Il Tribunale di Cassino respinge il ricorso di Delio Fantasia

Fin dal 1970 la legge vieta il trasferimento o anche il semplice spostamento di reparto di un rappresentante o dirigente sindacale, e la giurisprudenza successiva ha sempre riconosciuto come ritorsivo e repressivo ogni comportamento aziendale teso a escluderli dal proprio contesto lavorativo. Del resto, senza questa legge, i sindacalisti sarebbero stati tutti sistematicamente spostati di reparto o sede lavorativa, con gravi conseguenze per tutte le attività e iniziative sindacali di reparto e di fabbrica.   

A inizio anno, nell’intento di allontanarlo dal sito Stellantis di Cassino, a Delio Fantasia fu comandata una trasferta in Abruzzo alla Sevel di Atessa, circostanza, si ribadisce, vietata per i rappresentanti e dirigenti sindacali, con una infinita giurisprudenza di supporto, perchè considerato comportamento antisindacale.    

In data 16 dicembre 2024, tuttavia, il giudice del Lavoro del Tribunale di Cassino ha ritenuto legittimo il licenziamento dell’operaio Stellantis nonchè segretario prov.le della FLMUniti-Cub, Delio Fantasia, in spregio alla legge che condanna il comportamento antisindacale per circostanze di questo tipo.

Oltre alla tutela sindacale e senza mai espressamente essersi rifiutato al comando, Delio ha opposto un impedimento personale legato all’assistenza del proprio genitore disabile grave “che necessitava di assistenza continua non essendo di compiere autonomamente atti quotidiani di vita” in forza delle legge 104/92. Evidentemente anche la legge 104 risulta sconosciuta al Tribunale di Cassino. 

Una sentenza stucchevole che si fatica a comprendere, perchè stride con le libertà sindacali e cancella in un sol colpo le prescrizioni della legge sull’assistenza ai familiari in gravi condizione di salute. 

Nel rigettare il ricorso, il Tribunale di Cassino ha condannato Delio al pagamento di 8000,00 euro di spese legali a favore degli avvocati di Stellantis. Una cifra spropositata per un lavoratore che ha subito un licenziamento e che viene condannato a spese legali assurde, cosa che non si è mai verificata a parti invertite. Quando vince il padrone spese legali sono irrisorie. 

Nonostante tutto si continua ad aver rispetto e a confidare sul nostro ordine giudiziario, e per questo la sentenza di primo grado sarà appellata. Per quanto, non si può lasciare alla sola magistratura la gestione dei conflitti sociali tra datori di lavoro e operai, ma continuare a proporre azioni di lotta per continuare a difendere i diritti dei lavoratori. Anche e soprattutto al di fuori dei tribunali.

La lotta e la solidarietà è la nostra vittoria

Cassino, 17/12/2024

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di Base

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