“Il trasporto pubblico alla Spezia è ormai uno scandalo: stiamo assistendo a ritardi costanti, disservizi insopportabili e un caos organizzativo cronico. Con il passaggio dalla gestione SEAL alla nuova ATI (Trotta e Riccitelli), la situazione sta addirittura precipitando, il servizio è praticamente un disastro sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno il trasporto pubblico sprofonda di più, lasciando i cittadini in balia di un sistema fallimentare – così esordisce il comunicato sindacale Cub trasporti di La Spezia – Nonostante tutto e nonostante l’uscita dall’appalto, SEAL è stata costretta a prolungare il proprio impegno ben oltre la scadenza del contratto per cercare di limitare tutti gli inconvenienti causati dall’inadeguatezza di una nuova gestione che di fatto non decolla. La ATI Trotta-Riccitelli avrebbe dovuto assumere la responsabilità del servizio già da settembre 2024 ma dov’è questo ‘nuovo servizio’?
Ad oggi non esiste nessun trasferimento di personale, nessun mezzo operativo, solo promesse vuote e continui rinvii. Ma a chi vanno attribuite la responsabilità? A Seal, che ‘sembra’ quasi voler interporsi al naturale passaggio di consegne, o alla nuova ATI, che, nonostante presenti diverse criticità, continua a ritardare questo processo? Nel frattempo tutto questo va a scapito dei lavoratori e dei cittadini.
Da quanto risulta, tra comunicati ufficiali e notizie riportate dalla stampa, sembrerebbe che la nuova ATI abbia addirittura preteso le dimissioni dei lavoratori SEAL, con una promessa di successiva riassunzione a salvaguardia delle clausole sociali. Vogliamo ribadire con forza che il passaggio dei lavoratori dovrebbe avvenire in continuità, garantendo non solo il livello occupazionale, ma anche l’armonizzazione del contratto di lavoro col passaggio da un’azienda all’altra. Chi può garantire oggi ai lavoratori che non saranno abbandonati, senza rischiare di trovarsi senza impiego per un tempo indefinito? E chi risponderà, economicamente, di questo rischio? Ancora una volta, il peso di queste incertezze si riversa sui lavoratori, sulle loro famiglie e sui loro progetti.
La Prefettura è già dovuta intervenire più volte per evitare il collasso totale del servizio e chi paga questa situazione? Come sempre i cittadini, esasperati da un servizio inaccettabile e i lavoratori, intrappolati in un limbo di insicurezza. I dipendenti SEAL, stufi di questa presa in giro, hanno cominciato a protestare. Hanno diritto a risposte certe, non a promesse vuote. Alcuni autisti si sono già licenziati, consapevoli che continuare significherebbe solo vivere una precarietà crescente.
Questa transizione è ormai un ‘teatrino’ fatto di contratti disattesi, firme assenti e scadenze ignorate. Il trasporto pubblico, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città, è ridotto a uno spettacolo indecente sotto lo sguardo tacito delle istituzioni.
L’esasperazione dei cittadini ha raggiunto il limite: studenti, lavoratori, pendolari sono stanchi di assistere a questo balletto di incertezza e immobilismo. Anche le richieste di dimissioni del direttore generale, Dr. Copello, sono ormai di dominio pubblico. Ma la responsabilità non è sua soltanto: tutto questo è frutto di anni di incuria e di decisioni sbagliate da parte di chi avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto.
Questo disastro era prevedibile ma chi aveva il potere di intervenire ha scelto di voltarsi dall’altra parte. È il risultato di una politica miope che, pur di liberarsi delle inefficienze, ha spinto verso una privatizzazione che si è rivelata un fallimento, come abbiamo già visto accadere per il settore sanitario.
Ora basta! La pazienza è finita. La Spezia merita un trasporto pubblico dignitoso e i lavoratori devono ottenere le garanzie necessarie per un passaggio di gestione che rispetti i loro diritti e condizioni economiche. Non possono essere gettati nel vuoto di una nuova realtà senza avere le minime certezze. Esigiamo che qualcuno si assuma la responsabilità di questo sfacelo. Non sono più accettabili né scuse, né ritardi. I cittadini e i lavoratori meritano rispetto, e chi ha contribuito a creare questa situazione intollerabile deve risponderne pubblicamente. La città non accetterà più silenzi”.
3 novembre 2024, Cub Trasporti La Spezia