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Ita-Lufthansa: il vero tesoretto sono gli slot

Qualcosa non torna, o meglio torna tutto se solo si legga tra le righe, nelle trattative che non sembrano avere fine tra Ministero del Tesoro, che detiene il controllo della neo compagnia di bandiera sorta dalle ceneri di Alitalia, e il colosso dell’aviazione civile tedesco Lufthansa.
È di pochi giorni fa l’ufficializzazione dell’offerta di 325 milioni di euro per l’acquisizione di una quota consistente di Ita da parte della compagnia tedesca che però mette le mani avanti, come già per quanto ha riguardato le garanzie rispetto alle migliaia di lavoratori lasciati a casa da Alitalia e mai riconfluiti in Ita, e mira ai lucrosi slot ossia alle finestre orarie dei voli di Alitalia trasferiti ad Ita, il cui valore si aggira attorno ai 7-800 milioni solo per lo scalo di Linate

I nodi evidenziati da Cub trasporti
Proprio questo punto è stato evidenziato da Cub trasporti che con il segretario nazionale Antonio Amoroso commenta: “Le norme comunitarie prevedono che il passaggio degli slots da una compagnia ad un’altra possa avvenire sono se gli slot sono parte integrante di un’azienda o di un ramo d’azienda funzionalmente autonomo ed in continuità operativa.”
“Il passaggio in Ita, secondo il Governo, l’Enac, quindi il Mit, il MEF ed il Mise, non si è però configurato come una vendita di ramo d’azienda, tant’è che ci sono oltre 1300 dipendenti di Alitalia che sono ricorsi impugnando il mancato in Ita ai sensi dell’art.2112 del Codice Civile.”
“Con Ita sono passati gli slot, ma non il personale. Allora mi chiedo come è possibile che sia stato autorizzato il passaggio degli slots senza vendita di ramo d’azienda come vuole la legge europea? – aggiunge Amoroso – Delle due solo una è valida: o sono passati singoli beni e quindi gli slots non potevano passare o è passato un ramo d’azienda e, quindi, gli slots potevano transitare da Alitalia a Ita ma quest’ultima doveva assumere il personale lasciato a casa”. In totale 4mila persone. Non a caso nell’intesa con Lufthansa, annunciata venerdì 26 maggio, si parla di una situazione a regime per Ita con 94 aerei e 5.500 dipendenti.

Il ruolo regolatore di Bruxelles
La compravendita della quota di Ita per essere definitiva dovrà ricevere la vidimazione della Corte dei Conti e dell’Antitrust europeo. In particolare andrà accertato che se una cessione di ramo d’azienda vi è stata allora avrebbero in automatico ragione i lavoratori ora in contenzioso.
“Sul tema degli slot – conclude il segretario Amoroso – I legali della Cub Trasporti, oltre ad aver depositato centinaia di ricorsi a tutela dei lavoratori, contestando la mancata assunzione in Ita, a breve presenteranno un ricorso alla Commissione Europea, affinché si faccia luce su tale vicenda che deve essere sanata con l’assunzione del personale AZ rimasto escluso da una selezione operata senza criteri oggettivi e, comunque, tutt’altro che trasparenti”.

Leggi l’articolo di approfondimento in La Verità, 27 maggio 2023

Ascolta l’intervista ad Antonio Amoroso su Radio Blackout, 29 maggio 2023

Intervista ad Antonio Amoroso a cura di UDO Gümpel, presidente della stampa estera tedesca in Italia: L’intervista andrà in onda sul sito, il secondo per numero di utenti, di una TV di stato in Germania. Scarica qui il pdf con il testo completo

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