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ACCORDO ITA-LUFTHANSA

Ancora non è dato sapere se al Ministero dell’Economia e Finanza, il 25.5.2023, ITA e Lufthansa abbiano sottoscritto l’accordo con cui si sancisce l’ingresso nel capitale della nano-compagnia italiana da parte della compagnia di bandiera tedesca, seppur inizialmente in minoranza al 41%, oppure se ci sia stata solo la sottoscrizione di un comunicato stampa che annuncia i propositi di partneship tra i due vettori, rimandando la definizione di un eventuale sugello dell’intesa

Certo è che la liquidazione nelle mani della concorrenza della Compagnia di Bandiera italiana con il suo carico di licenziamenti e deindustrializzazione è un progetto che parte da molto lontano e che i Governi succedutisi non hanno voluto evitare nonostante il ricco mercato del trasporto aereo italiano: un disastro dovuto alla miopia della classe politica, alla atavica incapacità manageriale e all’insipienza di gran parte del sindacato.

 A questo punto, però, quel che resta più oscuro è se i “promessi sposi” abbiano chiaro le “obbligazioni” che sottendono il loro matrimonio: l’assunzione in ITA, partecipata da LH, del personale lasciato alle dipendenze di Alitalia Sai in A.S., per ora in cigs e destinato a essere licenziato, oppure il rilascio degli slot passati illegittimamente dalla ex-Compagnia di Bandiera italiana a vettore finora guidato da Turicchi e Lazzerini.

Cosa afferma la normativa europea
D’altra parte la norma europea (Regolamento CE n. 95/93, come poi modificato dal Regolamento CE n. 793/2004) sul passaggio degli slot da una compagnia a un’altra è chiara e non ammette deroghe: le bande orarie aeroportuali utilizzate da un vettore possono essere trasferite a un altro vettore solo in caso di acquisizione del primo da parte del secondo, oppure in caso di cessione di ramo d’azienda dal primo al secondo.

Da Alitalia a ITA, secondo il Governo Draghi-Franco-Giorgetti, sono passati “singoli beni” e questo è stato l’escamotage per non imbarcare il personale AZ nella nano-compagnia: una tesi che è stata impugnata da oltre 1200 dipendenti della ex-Compagnia di Bandiera italiana, con l’intenzione di dimostrare che a passare dall’una all’altro vettore è stato un ramo d’azienda e che il personale è stato “sbarcato” in barba alle previsioni dell’art.2112.
La questione, però, è semplice: se fosse vero che, come erroneamente sostenuto da Draghi&Co e irresponsabilmente avallato dal Governo Meloni-Giorgetti-Urso, sono passati da Alitalia ad ITA solo singoli beni, allora gli slot sono stati trasferiti alla nano-compagnia in spregio delle regole europee: UNA NOTA IN TAL SENSO È STATA INVIATA IERI DALLA CUB TRASPORTI ALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, MINISTRI COINVOLTI, ENAC, ASSOCLEARANCE, COMMISSARI AZ, ITA. (Allegato 1)
C’è un solo modo per evitare che i ricorsi della concorrenza sull’utilizzo illegittimo delle bande orarie aeroportuali non sfilino la “sedia” su cui poggia ITA, ossia gli slot: ammettere che è passato un ramo d’azienda e “perfezionare” la cessione con l’assunzione di chi è rimasto in Alitalia Sai in A.S.
D’altra parte la Decisione della Commissione Europea del 10.9.2021, diversamente da quanto genericamente affermato, riconosce esplicitamente che il trasferimento da Alitalia Sai a ITA, proprio per legittimare il trasferimento degli Slot, debba avvenire solo ed esclusivamente secondo quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 93/95, come poi modificato dal Regolamento (CE) n.73/2004 al quale la stessa Decisione riconduce la procedura di cessione da Alitalia Sai in A.S. ad ITA.

La Cub Trasporti in mancanza di un impegno immediato alla riassunzione in ITA del personale AZ rimasto in cigs a zero ore, oltre a proseguire le mobilitazioni, segnalerà l’abuso da parte di ITA nell’utilizzo degli slot alla UE, lasciando ricadere sulle spalle di chi ha gestito l’operazione della nascita e decollo della nano-compagnia a spese dei contribuenti e di migliaia di posti di lavoro le conseguenze che produrrà il rifiuto di “correggere” gli errori fatti dalla maldestra gestione della vertenza che ha prodotto poche assunzioni, fatte senza alcuna trasparenza.

LEGGI QUI la Replica-al-diniego-riscontrato-il-22.5.2023-alla-richiesta-del-2.4.2023-di-istanza-di-accesso-agli-atti

Roma 30-5-2023 (All. 1 – Nota di approfondimento)
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