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ITA: Tutto va bene, Madama la marchesa

Il 31.1.2024, ITA, per bocca del suo Presidente, Turicchi, ha diramato alcuni dati finanziari relativi al 2023: TUTTO VA BENE MADAMA LA MARCHESA, sembrerebbe voler annunciare il coro dei “giornaloni” incaricati di veicolare il messaggio.

A rincarare la dose di ottimismo, ci hanno pensato i sindacati mainstream, chiamati a corte dal management della nano-compagnia.

Turicchi&Co dichiarano che ITA chiude il 2023 con 450 mln di euro in cassa, cioè con 30 mln di euro in più rispetto al 2022 e 15 mln di passeggeri, ovvero con una crescita del 50% rispetto al 2022.

I conti, in realtà, restano coperti e quanto si narra, per qualcuno, dovrebbe metterci tutti in tranquillità. Ma non è così. Anzi.

Basti pensare che, se fosse vero che in cassa restano 450 mln di euro a fine 2023, dato che in estate sono entrati altri 250 mln di euro pubblici, il risultato non sarebbe poi così esaltante, da far suonare le fanfare, fermo restando ulteriori considerazioni di ordine finanziario sulla infondatezza del ventilato break even (…chissà se sarà contestato il reato di falsa informazione se dovesse essere accertato!)

Per non parlare della crescita del 50% dei passeggeri trasportati nel 2023 rispetto al 2022: 15 mln lo scorso anno, contro i 7-8 del precedente, cioè numeri di una tale modestia, soprattutto se si “rapportano” al volume dell’intero traffico italiano, che trovano conferma le riserve espresse dalla Cub Trasporti sulla tenuta dell’intero progetto di ITA.

Ma questo è il regalo che ci hanno fatto 2 Governi in successione: quello tecnico di Draghi e quello politico di Meloni, perfettamente allineati e coperti nel liquidare l’Alitalia e nel regalare il controllo del mercato del trasporto aereo italiano alla concorrenza.

La verità è che tali strombazzanti annunci sembrano tutti finalizzati a “sensibilizzare” la DG Competition, affinché dia il via libera all’ingresso di LH nel capitale di ITA, evitando rinvii che potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza di ITA. Alla faccia che tutto va bene!

In tutto ciò colpisce l’annuncio dei sindacatoni che, fingendosi inconsapevoli della reale situazione che attraversa la nano-compagnia e indifferenti al pronunciamento della Corte di Appello di Milano sull’incostituzionalità del salario base offerto ai neo-assunti da ITA, annunciano le “selezioni” per la stabilizzazione di nuovi precari e, bontà loro, l’assunzione dei cassintegrati.

C’è solo da augurarsi che il finale di questa grottesca vicenda  non volga in tragedia, di cui però sapremmo tutti bene a chi ascrivere le responsabilità.

La Cub Trasporti si riserverà di leggere i dati reali quando saranno pubblici e continuerà le denunce e le mobilitazione affinché tutti i lavoratori ex-Alitalia si riapproprino dei diritti scippati e chi è rimasto senza lavoro torni in servizio.

Auspichiamo, peraltro, che a breve la ostentata sicurezza del management di ITA, per cui le cause intentate dai lavoratori rimasti in cigs siano respinte, possa essere smentita a partire allla Corte di Appello di Milano.

Roma 1.2.2024                                                                                       

CUB TRASPORTI

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