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La CUB all’International Labor Network of Solidarity and Struggles

Manifesto della Rete

La Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e Lotta, creata nel marzo 2013 durante l’incontro a Saint-Denis (Francia) è il prodotto di anni di scambi e lavoro comune tra diverse organizzazioni fondatrici. In questo modo, e sulla base di orientamenti e pratiche sindacali comuni, si sono potute riunire organizzazioni sindacali, correnti sindacali e tendenze sindacali di molti Paesi delle Americhe, Europa, Africa e Asia

Il 3° incontro internazionale a Madrid e il 4° incontro internazionale a Digione ad aprile 2022 hanno fornito l’opportunità di approfondire il lavoro comune sulle questioni sopra menzionate. Inoltre sono state occasioni per consolidare le reti settoriali, secondo la concezione di sindacalismo a partire dalle realtà concrete delle aziende e dei servizi in cui si lavora. Dato che l’oppressione patriarcale e padronale pesa su tutta l’umanità e che va combatterla anche nel movimento sindacale e in ogni nostra organizzazione, è doveroso lottare contro il machismo, senza demagogia: “Dobbiamo dare l’esempio. In generale, abbiamo aggiornato le nostre analisi, le nostre proposte e le nostre strategie d’azione sulla base di una realtà, quella delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i Paesi e sempre con l’obiettivo di realizzare le nostre richieste oggi e costruire così la società che vogliamo per domani”.
La borghesia e i governi stanno conducendo una guerra sociale contro i lavoratori. Le crisi economica, finanziaria, ecologica e sociale sono intrecciate e si alimentano a vicenda. La situazione dei lavoratori è caratterizzata da un attacco senza precedenti al loro standard di vita per garantire i profitti dei banchieri e delle grandi imprese. L’imperialismo e le borghesie stanno conducendo una guerra sociale, riducendo i salari, le pensioni, i diritti, aumentando la povertà e la disuguaglianza e cercando di dividere il popolo”.

Gli attacchi alla legislazione sociale, alle pensioni, ai salari, alle condizioni di lavoro, alle assicurazioni sociali, ai servizi pubblici e alle libertà democratiche fanno parte di un progetto strategico del capitalismo volto a cambiare l’equilibrio di potere tra la classe dominante da un lato e le classi lavoratrici e popolari dall’altro. Questo progetto fa parte di un capitalismo globalizzato, di un’economia che mette in gioco le norme sociali, la legislazione, le condizioni e i quadri di lavoro. Con l’‘uberizzazione’ dell’economia, che porta a una crescente precarietà del mondo del lavoro.

Nei documenti congressuali (vedi allegati) viene riassunta la comune analisi a conclusione dell’incontro a Digione, tenutosi dal 21 al 24 aprile scorsi, sulla questione della salute e della sicurezza sul lavoro, dei diritti alla terra e sulla lotta per una vera riforma agraria e più in generale sull’emergenza climatica che ci impone di prendere in considerazione questo aspetto nella nostra attività sindacale.
Nel 2020, la pandemia COVID-I 9 ha dimostrato l’incompatibilità del capitalismo con la difesa della vita. Vogliamo costruire un sistema, dal quale lo sfruttamento sia bandito, basato sui beni comuni, su una redistribuzione equa della ricchezza tra tutti coloro che la creano (cioè i lavoratori), sui diritti dei lavoratori stessi e sullo sviluppo ecologicamente sostenibileA vantaggio di un sindacalismo dirigista, o addirittura della pura e semplice scomparsa del movimento operaio Affermiamo la nostra opposizione al sindacalismo di stato e il nostro desiderio di pluralismo e democrazia sindacale”.

Leggi i documenti congressuali:

2022_-_4_-_24_-_Manifesto_-_Ita.pdf

2022_04_24_PerlaParticipazionedellaRetealGiornoInternazionaleDeiMigranti-1.pdf

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