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Torino, Lavorare in Università? Senza dignità non ci sto

Comunicato dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa Rear, in appalto all’ Università di Torino (UniTo)

“Siamo il personale in appalto della cooperativa Rear e ogni giorno svolgiamo numerosi incarichi fondamentali per il funzionamento dell’Università di Torino ad iniziare dall’apertura e chiusura tutte le strutture… all’assegnazione e supporto per le aule di lezione e per altre funzioni, tutto per far si che insegnanti e studenti, con i quali ci confrontiamo ogni giorno, possano svolgere e seguire l’attività didattica nel miglior modo possibile: senza di noi (siamo più di 200) tutti questi servizi non verrebbero offerti.
Nei lunghi mesi dell’emergenza sanitaria l’Università è riuscita a garantire il funzionamento minimo delle strutture grazie al nostro impegno quotidiano di lavoro in presenza.
Nel gennaio 2022 è iniziato un nuovo appalto e si sperava ci sarebbe stato un qualche miglioramento. Invece ci siamo ritrovati con l’avere un semplice aumento dell’indennizzo UniTo (espediente usato da Rear per ottemperare alle richieste di paga minima oraria richiesta dall’Università che però ci viene tolto ogni volta che siamo in ferie, permesso a malattia) di circa 40 cent che ha portato la nostra paga oraria lorda a 6,80€ mentre altre migliorie, come per esempio la suddivisione della retribuzione su più livelli contrattuali, date le mansioni diverse e di responsabilità che ci spettano, non sono state neppure presa in considerazione.
Costretti a lavorare almeno 200/h mese per un salario appena dignitoso, siamo a tutti gli effetti quelli che oggigiorno vengono definiti dei working poor, e riteniamo questa situazione inaccettabile oltre che avvilente: chiediamo il rispetto del nostro lavoro a iniziare da una paga più dignitosa e siamo pronti a lottare per ottenerla!”

FLAICA CUB

Per info: lavoratorirear@gmail.com

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