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Licenziamenti Alitalia: CUB Trasporti, Navaid e USB chiedono incontro con il Governo

Le scriventi OO.SS., sono a segnalare con la massima richiesta di attenzione da parte del Ministro, che in data 7 luglio il Gruppo Alitalia Sai e Cityliner ha aperto le procedure per licenziare 2245 lavoratori su 2366 dipendenti in organico. Tale notizia rende indispensabile ed urgente un adeguato intervento che garantisca il futuro di migliaia di famiglie.

In seguito all’incontro tenutosi il 27.6.2024 con il Capo di Gabinetto del Ministro Giorgetti, Avv. S. Varone, erano state già evidenziate le questioni che incombono sul futuro dei lavoratori, rimasti in cigs, oggi alle dipendenze di Alitalia e Cityliner in A.S. e non assunte nelle società in cui è stata suddivisa la ex-Compagnia di Bandiera italiana (Ita Airways, Swissport Italia e Atitech). A fronte della decisione della Commissione Concorrenza della UE che ha dato il via libera all’ingresso di Lufthansa nell’azionariato di Ita Airways con le vantate prospettive di rilancio a medio termine dell’azienda stessa e con gli auspicabili riflessi anche per le attività di handling e di manutenzione, stridono fortemente i licenziamenti collettivi annunciati.

E’ del tutto evidente che la vertenza Alitalia sia giunta ad un punto nodale, motivo per il quale debbono essere trattate le seguenti importanti e delicate questioni:


1) Non rinviabile avvio di un tavolo di confronto interministeriale con tutte le OO.SS. del settore per individuare i necessari interventi a tutela del futuro dei lavoratori Alitalia.


Sono articolate le questioni da affrontare per tentare di chiudere la vertenza Alitalia evitando le gravi ricadute sociali ed industriali che si sono concretizzate con l’apertura delle procedure di licenziamento collettivo. Peraltro, si consideri che i licenziamenti suddetti si preparano senza che la decisione del Governo di privatizzare e cedere alla concorrenza ciò che resta della ex- Compagnia di Bandiera italiana sia stata assunta insieme alle misure necessarie per rioccupare il personale sospeso in cigs. E’ del tutto evidente che la specificità dei temi che vanno dalla questione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, al tema del riordino aeroportuale e dell’eventuale passaggio di mano della gestione dell’handling exAZ, allo sviluppo del comparto manutentivo, nonchè al rilancio ed alla crescita del vettore di riferimento del nostro Paese, rendono necessario l’avvio di un articolato confronto, con la partecipazione dei principali dicasteri direttamente coinvolti (Ministero Economia e Finanze, Ministero del Lavoro e Ministero dei Trasporti).

2) Necessità di prolungare la cigs oltre la scadenza del 31.10.2024 per i lavoratori Alitalia.


Il D.L. 104 del 2023 ha sancito che la cigs sia erogata ai lavoratori Alitalia fino al 31.10.2024 e che tale data non possa essere ulteriormente rinviata.
In realtà il ritardo determinatosi nella definizione del processo di rilancio di Ita che il Governo ha avviato con l’ingresso di Lufthansa nel capitale sociale della compagnia aerea, l’incertezza sul futuro della gestione del ramo handling acquisito da Swissport Italia, in attesa del pronunciamento del TAR sul ricorso presentato da tale società che si è vista escludere dal bando di riordino aeroportuale di Fiumicino, nonché il palese rinvio degli investimenti nel settore delle manutenzioni, rendono opportuno un prolungamento del suddetto ammortizzatore sociale conservativo, in modo da mantenere nel perimetro della settore migliaia di lavoratori e agevolarne il rientro in servizio. E’ bene ricordare che la procedura di licenziamento collettivo del Gruppo Alitalia in A.S. interessa 2366 lavoratori di cui in esubero 2245 dipendenti. Nello specifico in Alitalia Sai in A.S. sono in forza 2319 dipendenti, di cui sono dichiarati in esubero, da subito, 2198 lavoratori, di cui 92 Piloti (su 92 in forza), 1312 Assistenti di Volo (su 1312 in forza), 407 di area ground (su 408); 283 di staff (su 389 in forza); 104 di manutenzione (su 118 in forza). E’ evidente che i 121 lavoratori di Alitalia Sai in A.S. non definiti da subito in esubero, saranno destinati anch’essi ad essere licenziati non appena termineranno le attività di liquidazione della società stessa.
In Alitalia Cityliner la procedura riguarda 47 dipendenti, tutti considerati in esubero, di cui 38 assistenti di volo, 8 piloti e 1 dipendente di terra.

3) Opportunità che le assunzioni in Ita, Swissport Italia e Atitech, società sorte dallo
smembramento di Alitalia, siano effettuate dal bacino dei dipendenti della ex-Compagnia
di Bandiera italiana, in applicazione di criteri trasparenti ed oggettivi.

E’ opportuno che le assunzioni nelle società nate dallo smembramento di Alitalia siano effettuate prioritariamente dal bacino dei lavoratori in cigs della ex-Compagnia di Bandiera italiana, piuttosto che dal mercato e che siano fatte con criteri trasparenti ed oggettivi. E’ di questi giorni la notizia di proposte di assunzioni dal bacino del personale di volo, condizionate però dall’esito di test di lingua inglese. Si tratta di lavoratori che per decenni hanno avuto ovviamente tale requisito professionale. Si tratta solo di un esempio, ma è utile evidenziare come il superamento del test di conoscenza della lingua inglese, la cui conoscenza è accertata per i lavoratori in questione, possa diventare uno strumento per discriminare il personale in entrata. In ogni caso è lo Stato ad essere chiamato a sostenere la spesa per garantire gli ammortizzatori sociali di personale con professionalità che, reperite sul mercato, necessitano comunque di ulteriori investimenti per la formazione. E’ significativo rappresentare, peraltro, che la trasparenza nelle assunzioni da parte di società pubbliche o chiamate a gestire attività in concessione pubblica, costituisce un “modus operandi” che andrebbe garantito, anche a titolo di esempio per il resto del mondo del lavoro e non solo.

4) Urgenza di garantire il mantenimento dei brevetti e abilitazioni al personale navigante e
a quello tecnico di Alitalia in A.S. posti in cigs.

La legge di Bilancio del 2021, agli art. 131 e 132, è intervenuta sulle questioni del passaggio delle attività da Alitalia in A.S. a Ita, poi riprese nel comma 1 dell’art.12 del Dlgs 104/2023 per la realizzazione di programmi formativi che possono essere cofinanziati nell’ambito delle rispettive misure di politica attiva. L’articolato legislativo suddetto prevedeva l’intervento del FSTA al fine di finanziare l’avvio dei vari diversi corsi per il personale di Alitalia in A.S., mirati al mantenimento dei loro brevetti e delle loro abilitazioni, delle competenze linguistiche, degli aggiornamenti sui regolamenti aeronautici, sulle formazioni di salvamento e di soccorso, sulle normative di sicurezza in ambito aeroportuale. Ad oggi, però, nessun investimento è stato effettuato per concretizzare tale fondamentale impegno, senza il quale, a fronte di una prolungata inattività del personale in questione, le professionalità acquisite saranno irrimediabilmente perse. A tale proposito, pertanto, si rende improcrastinabile un concreto investimento che possa mettere al riparo i lavoratori Alitalia in A.S. da tale inaccettabile perdita, la quale mette in pregiudizio la loro stessa facoltà di ricollocazione.

5) Immediata ripresa dei versamenti della integrazione alla cigs da parte del FSTA per i
lavoratori Alitalia.

Come è noto, il D.L. n.104 del 2023 ha previsto soli 5,8 mln di euro da destinare alle prestazioni integrative alla cigs per i lavoratori, sospesi dal servizio e rimasti alle dipendenze di Alitalia in A.S.
Tale importo previsto si è manifestato da subito insufficiente e le prestazioni integrative suddette sono state già sospese al personale navigante posto in cigs e si interromperanno da agosto per quello di terra. Se la scelta del Governo di emendare il Decreto Coesione, al fine di incrementare fino a 24,2 mln di euro l’accantonamento da destinare alle prestazioni in parola, è apprezzabile, si rende necessario sottolineare che i tempi per una concreta elargizione di tali ammortizzatori sociali sono molto lunghi, rendendo opportuno valutare come si possa anticipare il versamento ai dipendenti AZ di quanto loro spettante. A tal fine si è invitato il MEF a valutare un intervento che possa rendere disponibili al più presto tali risorse economiche ad Inps e/o alla stessa Amministrazione Straordinaria di Alitalia, al fine di versare quanto spettante ai lavoratori AZ, senza che debbano attendere ulteriori mesi per il compimento burocratico dell’iter di pagamento delle somme in questione.

6) Intervento di modifica della Legge Fornero affinché, dopo la reintegra di un lavoratore
licenziato illegittimamente ed il riconoscimento di sole 12 mensilità di indennizzo, Inps
proceda con la richiesta degli ammortizzatori sociali percepiti.

In Italia, i lavoratori reintegrati dopo illegittimo licenziamento, a fronte delle modifiche introdotte dalla Legge Fornero, sono chiamati da Inps a restituire gli ammortizzatori sociali percepiti.
Tale normativa, infatti, ha esentato le controparti datoriali a versare le mensilità maturate dal dipendente illecitamente espulso e le ha obbligate, al più, a versare 12 mensilità di indennizzo.
Se la restituzione degli ammortizzatori sociali percepiti evitava che, prima delle modifiche introdotte dalla Legge Fornero, il lavoratore percepisse una “doppia” retribuzione nel momento in cui il Tribunale del Lavoro, o la Corte di Appello o, addirittura la Cassazione, ne stabiliva la reintegrazione, al momento costituisce una inaccettabile penalizzazione.
Di fatto la Legge Fornero ha sollevato il datore di lavoro dal versare quanto dovuto al dipendente illecitamente licenziato, ha però scaricato sul dipendente l’onere di quanto ha subito illegittimamente.
Molti sono i lavoratori Alitalia e di Air Italy a cui è stato riservato tale inaccettabile trattamento. In mancanza di un urgente intervento è evidente che i lavoratori interessati si rivolgeranno alla Corte di Giustizia UE, che, con ogni probabilità, aprirà una procedura di infrazione del nostro Paese. E’ utile evidenziare che rispetto a tale situazione anche la Presidenza della Repubblica, opportunamente interpellata, ha invitato il Ministero del Lavoro a risolvere tale questione, restando inascoltata. E’ significativo evidenziare che Inps non riesce a contabilizzare il recupero di tali risorse economiche e non è in grado di fornire dati sull’ordine di spesa previsto e degli importi recuperati. E’ del tutto evidente che si rende urgente il superamento di quanto sopra esposto che rappresenta una vera e propria barbarie per lavoratori obbligati a restituire decine di migliaia di euro e costretti ad ipotecare i propri beni o ad accendere muti e prestiti per le restituzioni all’INPS.

Restando in attesa di un cortese riscontro e di una convocazione per proseguire il confronto iniziato il 27.6.2024, con l’auspicio peraltro che si concretizzi la convocazione di un tavolo interministeriale con i dicasteri competenti sulla vertenza Alitalia (Ministero Economia e Finanze, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero del Lavoro) , così come accennato nella suddetta occasione, si inviano

Distinti saluti

Roma, 9 luglio 2024

Cub Trasporti – Navaid – Usb

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