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Negato il diritto di parola

Negato il diritto di parola a un sindacalista della scuola

All’Istituto Professionale Statale Colombatto di Torino Dirigente Scolastico e sindacati istituzionali si oppongono al diritto dei lavoratori e lavoratrici di scegliere i propri rappresentanti provocando la reazione di molti/e colleghi e colleghe a questo comportamento

Fra dicembre e gennaio all’IPS Colombatto di Torino è andata in scena una vicenda che, se non fosse grave, parrebbe persino ridicola: Prima la Dirigente Scolastica e poi un sindacalista della UIL Scuola hanno negato il diritto a un rappresentante della CUB Scuola Università Ricerca di partecipare alla contrattazione di istituto nonostante nella Rappresentanza Sindacale Unitaria la CUB SUR abbia eletto due rappresentanti su sei e che l’intera RSU abbia chiesto la presenza di un rappresentante della CUB come esperto a sostegno della contrattazione.
Si segnalano casi simili in altre scuole a riprova del fatto che molti dirigenti scolastici e sindacali, sulla base di un’interpretazione forzata del contratto nazionale, hanno deciso che una legislazione sui diritti sindacali già liberticida va interpretata in peggio al fine di escludere il sindacalismo di base dalla possibilità di rappresentare in sede di contrattazione le lavoratrici ed i lavoratori della scuola.

Contro questo comportamento molti/e colleghi e colleghe si sono espressi/e firmando una lettera aperta ai dirigenti sindacali firmata da ben 69 di loro che alleghiamo:
Importante testimonianza sullo stato delle libertà sindacali e su come i sindacati concertativi la intendono,
LETTERA APERTA ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

 «I disapprove of what you say, but I will
defend to the death your right to say it»
(E. B. Hall, 1906)

Torino, 12 gennaio 2023

Spett.li dirigenti sindacali,
Mercoledì 11 gennaio u.s., presso l’Istituto professionale alberghiero “Giuseppina Colombatto” di Torino si è tenuta una importante riunione tra la Dirigente scolastica e le RSU, con la presenza dei sindacati CGIL e UIL. In qualità di esperto – e nel clima di fiducia e collaborazione che si sta faticosamente costruendo all’interno della nostra scuola – era stato invitato con l’accordo di tutte le RSU anche il collega prof. Cosimo Scarinzi della CUB Scuola, Università e Ricerca. Presenza che era stata preannunciata anche alla Dirigente scolastica con Pec inviata in data 5 gennaio e a cui peraltro non era stata data alcuna risposta (in verità, poi, è stato comunicato a voce – e davanti all’interessato – che un “no” è per sempre!).
La questione da affrontare riguardava l’ipotesi di modifica dell’orario di lavoro di un certo numero di docenti dell’Istituto, avanzata dalla Dirigente nelle settimane precedenti. O meglio, per essere chiari, solo dopo una diffida inviata dalla CUB e da alcune colleghe dei Cobas si è potuto affrontare l’argomento in una vera e propria trattativa e ciò che pareva quasi inevitabile è diventata “un’ipotesi da discutere”. Ma questa è un’altra storia e rientra – purtroppo – nelle “normali” relazioni esistenti nella scuola attuale.
Ciò che riteniamo assai grave si è registrato, invece, in sede di riunione. Dopo un intervento del rappresentante CGIL, ha preso la parola il prof. Scarinzi per precisare un aspetto tecnico della questione in discussione. A questo punto, però, il rappresentante sindacale della UIL (in realtà c’era un piccolo esercito di delegati formato da ben tre rappresentanti sindacali e un TSA-terminale associativo sindacale) lo ha interrotto asserendo che in base alla normativa non aveva il diritto di parola perché non appartenente ad un’organizzazione firmataria del Contratto. Il rappresentante sindacale della CUB. A quel punto, si è alzato ed è andato via.
Una piccola lezione di come vanno le cose nel nostro Paese, ormai da anni. Tutto normale e corretto sul piano normativo, per carità. Però, permetteteci di dire che tra quanti, come noi, non hanno dimestichezza con la vita sindacale, ma hanno forse solo una tessera, la cosa appare di una violenza inaudita. Un simile atteggiamento te lo aspetteresti dalla controparte e – inesperti e ingenui come siamo – pensavamo che il mondo fosse diviso solo in due. Invece sembra che non sia così. Abbiamo perciò pensato di scrivere alcune considerazioni che probabilmente non saranno affatto nuove, però per noi sono un modo di prendere coscienza del problema e farlo conoscere a tutti i lavoratori del nostro Istituto. Eccole riassunte. Noi, personale docente e non docente dell’Istituto Colombatto:

  1. Siamo lieti che sia stata infine ripristinata la legalità allontanando l’intruso. Temiamo però che la doverosa azione del rappresentante UIL non rifletta esattamente il pensiero della stragrande maggioranza di quei colleghi e di quelle colleghe che hanno dato il proprio voto alla lista UIL nelle ultime elezioni RSU.

E anche di chi non ha scelto questo sindacato.

  1. Una normativa liberticida contenuta nel CCNL (sottoscritto da quasi tutti i sindacati) viene da anni utilizzata con precisione e scrupolo contro altri sindacati, ossia quelli che non lo sottoscrivono. In sostanza chi dovrebbe essere palestra di democrazia e presidio di diritti e giustizia a tutela di tutti, opera in un modo che appare non proprio democratico e non proprio giusto.
  2. Evidentemente la memoria è corta e nessuno ricorda più di quando quegli stessi che oggi intervengono contro un sindacalista in nome della legge, una novantina di anni fa, sempre in nome della legge, erano a loro volta vittime di leggi che mettevano a tacere ed escludevano (e facevano pure di peggio). Anche lì si osservavano le leggi con l’aggravante rispetto ad oggi che nessuno poteva proporre di cambiare qualcosa.
  3. Ma c’è di più. Fino a poco tempo fa era possibile per le RSU dei sindacati non firmatari del CCNL per lo meno invitare un proprio rappresentante in qualità di esperto con tutte le limitazioni già previste. Ultimamente la controparte, ossia l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) si è espressa anche contro tale possibilità, contribuendo così ad una interpretazione ancora più restrittiva della norma contenuta nel CCNL. Riassumendo: la controparte vieta a un sindacato di partecipare – su invito delle proprie RSU – anche solo come esperto della materia in discussione e un altro sindacato si incarica di far applicare quello che dice l’ARAN, sostituendosi addirittura alla…controparte!
  4. Questa consuetudine di mandare via dai tavoli i rappresentanti sindacali di base, che si trascina da qualche tempo, non solo ci è del tutto ESTRANEA ma vista dall’esterno fa una certa impressione, perché dietro il paravento ineccepibile della normativa contrattuale, dell’ARAN etc. etc. si gioca una partita contro la democrazia che fa male all’immagine dei sindacati che se ne rendono autori e alle libertà individuali, quelle di noi tutti, iscritti e non iscritti, CUB e non CUB.
  5. La vicenda Scarinzi desta molte perplessità in tutti noi, anche chi non si riconosce affatto nelle posizioni sindacali della CUB. Non comprendiamo in base a cosa il merito (o demerito) di aver sottoscritto il CCNL autorizzi l’esclusione di chi non lo firma al punto da non riconoscere nemmeno il diritto di parola.
  6. Allo stato attuale, rimane un fatto. Due RSU CUB, con oltre 70 preferenze nelle ultime elezioni al Colombatto, non possono chiamare un proprio rappresentante come esperto perché…non ha firmato il contratto. Ma a queste RSU chi darà e sostegno e consulenza? La UIL? Confidiamo in un cambio di sensibilità. E forse in alcuni singoli esponenti sindacali è già in atto.

Con i migliori saluti,
Il personale dell’Istituto Colombatto, docente e non docente, iscritto e non iscritto alle OO.SS.

Seguono 69 firme:
Luisa Picco, docente, RSU – Cristina Zappa, docente, RSU – Marcello Quaglia, docente, RSU – Paolo Zanet, docente, RSU – Nicola Adduci, docente – Marina Zaglia, docente – Carla Deplano, docente – Stefania Paonessa, docente – Cosimo Digregorio, docente – Franca Castellina, docente – Silvia Vallese, docente – Eleonora Pacchioli, docente – Irene Galiano, docente – Enrico Bricarello, docente – Isabella Greco, docente – Roberta Brotto, docente – Andrea Cascelli, docente – Elena Scalambro, docente – Sebastiano Zago, docente – Anna Ominelli, docente – Giovanna Pagano, docente – Emanuela Zerbinati, docente – Maria Angela De Marco, docente – Luisa Morgari, docente – Cristina Vacca, docente – Antonella Viscuglio, docente – Ornella Molinaro, docente – Maria Teresa Spera, docente – Giorgia D’Addario, docente – Alessandra Selmin, docente – Marina Locuratolo, docente – Maria Nicolino, docente – Riccardo Giusti, docente – Raffaele Vitale, docente – Guglielmo Luppino, docente – Ada Vita Finzi, docente – Angela Praticò, docente – Carlo Rinaldi, docente – Maria Grazia Streparola, docente – Arturo Argenziano, docente – Luciana Giona, docente – Emilia Bombacigno, docente – Paola Taddei, docente – Emiliano Pascali, docente – Nadia Santo, docente – Paola Porcedda, docente – Barbara Fant, docente – Stefano Bacci, docente – Andrea Tizza, docente – Grazia Vigliano, docente – Paolo Disario, ATA – Rita Casale, docente – Maria Colazzo, docente – Ilario Piscioneri, docente – Giovanni Marturano, docente – Sergio Boero, docente – Savino Di Nardo, docente – Antonella Puzzo, ATA – Chiara Bianco, docente – Daniele Maffeo, docente – Gianpaolo Simone, docente – Federica Saponara, docente – Agata Longo, docente – Anna Crisci, ATA – Lina Luriola, ATA – Davide Tarchetti, ATA – Renato Crivello, docente – Claudio Forti, docente – Loredana Finco, docente.

Gli originali delle firme sono conservati presso l’archivio delle RSU dell’Istituto.

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