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Palestina, un problema mondiale

Raccogliamo la dichiarazione del segretario nazionale della Cub Marcelo Amendola, che si fa portavoce delle posizioni della Confederazione Unitaria di base sulla guerra, anzi ormai si può parlare di vero e proprio genocidio, che si sta perpetrando da mesi nella striscia di Gaza.

“I mezzi di comunicazione dopo il 7 ottobre hanno riscoperto un problema molto serio nel territorio palestinese e in Israele. Un territorio che soffre di numerosissime problematiche che certo non nascono il 7 ottobre scorso ma vanno avanti da 40 anni,
Un problema che, sebbene per lunghi periodi di tempo sottaciuto dai media, esiste, è presente e crea grandissime difficoltà e sofferenze ai milioni di persone che vivono in quei territori. C’è poco da girarci intorno – prosegue il segretario Amendola – sono due i punti fondamentali sui quali non è più possibile transigere: in primo luogo si deve arrivare al più presto a un cessate il fuoco incondizionato in Palestina, è impensabile che ad oggi ancora si bombardi e si spari in luoghi che da anni sono martoriati a fronte di un’insensibilità generale soprattutto da parte dei Paesi occidentali.
In secondo luogo è doveroso ammettere che la soluzioni dei due popoli in due Stati sembra difficile da praticare al momento. Noi pensiamo che si possa parlare invece di due Stati che convivano secondo il modello del confederalismo democratico, come già avviene in altre realtà nel mondo. Una politica di convivenza tra diversi popoli che dia la possibilità a tutti, nessuno escluso, di poter vivere tranquillamente, con dignità e soprattutto in pace.
Penso che partendo da questi due punti fermi – conclude Amendola – saremo in grado di poter dire che in quei territori arrivare alla pace non sarà più un problema”.

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