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Presidio lavoratori ex Alitalia a Roma il 17 gennaio

Richiesta incontro urgente di CUB Trasporti e USB Lavoro Privato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Le scriventi OO.SS., in occasione del Presidio dei lavoratori del Gruppo Alitalia che si terrà il 17.1.2024 dalle ore 10, davanti al Ministero del Lavoro, in via Molise, richiedono un incontro, visto che a tutt’oggi resta ancora inevaso il recupero delle differenze di integrazione da parte del FdS del Trasporto Aereo alla prestazione di cigs dell’anno 2023 per i lavoratori del Gruppo Alitalia in A.S., così come era nelle previsioni dei commi 131 e 132 della legge di bilancio del 2021, a fronte di un risparmio di spesa del Fondo stesso che è stato certificato da parte di Inps dall’11.7.2023.

D’altra parte, nei precedenti incontri tenutisi presso il Ministero del Lavoro, i rappresentanti del dicastero in indirizzo avevano sostenuto la possibilità che le le stime esatte delle previsioni di spesa, si riuscissero ad effettuare già sei mesi fa e che si sarebbe potuto passare all’erogazione ai lavoratori degli importi spettanti, già da molto tempo, garantendo così un aumento della integrazione alla cigs, fino all’80% delle retribuzioni percepite prima della sospensione, anziché al 60% come è stato per l’intero 2023.

In realtà, però, ad oggi né il Ministero del Lavoro, né l’Inps e neppure il Comitato Amministratore del Fondo stesso, hanno comunicato alcuna decisione nel merito, lasciando i lavoratori a percepire un’integrazione alla cigs decurtata in maniera discriminatoria ed in alcuni casi, azzerata, com’è per tutto il personale Alitalia (in particolare per il personale di terra e gli AA/VV con contratto di lavoro part-time).

Nell’ultimo incontro tenutosi a novembre u.s., la concretizzazione dei versamenti era stato ventilato che si potesse realizzare “ad horas” ma ad oggi la realtà contraddice ogni positiva previsione.

Altresì importante e necessario è affrontare la questione dei ritardi di pagamento da parte di Inps degli ammortizzatori sociali (nell’intero 2023 sono state versati solo 11 prestazioni di cigs anziché 12!): una situazione che rende urgente favorire la soluzione di una questione che sta producendo serie difficoltà nei lavoratori sospesi in cigs.

Inoltre, è necessario fare luce sui piani occupazionali delle imprese nate dalla frantumazione di Alitalia: a tale
proposito oltre assicurare un prolungamento degli ammortizzatori sociali a chi resta senza lavoro in attesa di una ricollocazione, è opportuna la chiarezza sulla realizzazione dei programmi di assunzioni previste nei piani di impresa e si rende necessaria la trasparenza da parte delle aziende che, per la ricerca del personale, si rivolgono sul mercato, prima ancora di verificare la disponibilità del personale AZ posto in cigs.

Si consideri che il caso di ITA è emblematico: si rifiuta addirittura di ottemperare ad una sentenza di riassunzione di oltre 170 colleghi AZ, mentre “imbarca” precari e nuovi assunti dal mercato.

Altresì importante resta, come più volte segnalato, un intervento che favorisca le necessarie modifiche normative per impedire che il personale riassunto dopo un licenziamento illegittimo, sia chiamato a restituire le somme degli ammortizzatori sociali eventualmente percepite, molto superiori agli indennizzi ricevuti.

A tale proposito si sottolinea che Inps ha di recente formulato una inaccettabile richiesta di rimborso degli ammortizzatori sociali ai lavoratori che si sono visti riconoscere il diritto di essere assunti in ITA a partire dal suo “decollo”, mentre l’importo versato dalla newCo per le mancate retribuzioni è stato assai inferiore.

Si rende oltremodo urgente anche un intervento affinché che si realizzi al più presto il pagamento del TFR maturato per coloro che hanno rassegnato le dimissioni e si definiscano i tempi per il pagamento delle somme insinuate al passivo per tutto il personale del Gruppo AZ.

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