Il Ministero del Lavoro ha riferito alle OO.SS. convocate per la seconda fase delle procedure di licenziamento che la cigs per i lavoratori del Gruppo AZ sarà prorogata fino alla fine di dicembre 2024, superando di 2 mesi la scadenza del 31.10.2024.
Nei prossimi giorni, pertanto, i Commissari AZ convocheranno le stesse OO.SS. per chiudere la procedura di licenziamento collettivo aperta a fine luglio u.s. e proporranno, con ogni probabilità, una modifica agli accordi sindacali in essere sui tempi di preavviso di licenziamento.
Tale proroga della cigs supera i limiti previsti dall’art.12 del D.L. 104 del 2023 che definiva “improrogabile” la scadenza del 31.12.2024, riferendosi alle previsioni dell’art.44 del D.L. 109 del 2018.
Per quanto attiene il futuro, il Governo si è riservato di fare approfondimenti su due ipotesi:
1) Prolungare ulteriormente la cigs per un tempo da definire;
2) Raddoppiare i tempi della naspi
È del tutto evidente, quindi, che i 2 mesi prossimi serviranno al Governo e ai Ministeri competenti, per valutare come procedere e, probabilmente, decidere quali eventuali modifiche apportare anche al trattamento del fondo di solidarietà (manterranno l’80% o taglieranno l’integrazione al 60%?).
Si consideri che ai licenziati AZ del 2014, oltre ai 2 anni di mobilità, aggiunsero 2 anni di trattamento equivalente ma tutto a carico del fondo di solidarietà stesso.
Per quanto riguarda invece la necessità di garantire l’opportuna trasparenza sulle assunzioni operate dalle aziende nate dallo smembramento della ex-Compagnia di Bandiera italiana (Ita, Swissport e Atitech), nonché di assicurare che le future assunzioni siano effettuate attingendo al bacino dei cassintegrati AZ, i rappresentanti del Ministero del Lavoro e dei Trasporti, presenti all’incontro, hanno rappresentato la volontà di intervenire: una dichiarazione che appare più di circostanza che reale, in quanto finora sapevano tutto ma hanno finto di non vedere e di non sapere.
E’ del tutto evidente che tutto ciò rappresenta un passo in avanti che, al momento, consente di bloccare le lettere di licenziamento per i circa 2300 dipendenti del Gruppo AZ, che si prevedeva venissero recapitate entro il corrente mese di settembre.
Non certo la soluzione della vertenza che la Cub Trasporti, insieme a Usb e Navaid, ha intrapreso per sostenere il ritorno in servizio del personale del Gruppo AZ ma sicuramente un passo nella direzione che consente di tirare un sospiro di sollievo ai 2300 lavoratori in procinto di essere posti in Naspi.
E’ evidente che tutto ciò si è reso possibile solo grazie alla incessante mobilitazione di coloro che hanno voluto mettersi in gioco, partecipando a decine e decine di iniziative che le suddette sigle hanno proclamato congiuntamente da oltre 3 anni, spesso nel silenzio generale e nell’indifferenza delle sigle main-stream.
E’ chiaro che non è il momento, però, di fermarsi e mettere fine alle iniziative di mobilitazione.
C’è ancora tanto da capire e da decidere: non si deve e non si può restare fermi ed aspettare che altri decidano il futuro di migliaia di lavoratori.
E’ necessario, soprattutto, urgente, imporre il rientro in servizio di coloro che non matureranno i requisiti per la pensione durante la fruizione degli ammortizzatori sociali.
CUB Trasporti