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Taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, si punta ancora al fossile

CUB Vicenza: Una questione che periodicamente riemerge è quella riguardante il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD). Un loro taglio consentirebbe di fare un favore all’ambiente e, contemporaneamente, di recuperare gettito ma attualmente non è così.

Fanno parte dei sussidi indiretti anche i sussidi impliciti, ossia sussidi che possono emergere dalla tassazione ordinaria e favorire o incoraggiare comportamenti e scelte di consumo (e produzione) favorevoli o dannosi per l’ambiente. (31 dic 2023)

Nel 2021 la quinta edizione del Catalogo dei sussidi ambientali individua un totale di 168 misure, da cui scaturiscono 22,4 miliardi di euro (Mld €) di sussidi ambientalmente dannosi e 18,6 Mld € di sussidi ambientalmente favorevoli (rispettivamente +16,3% e -1,7% rispetto all’anno precedente). Sussidi per un importo pari a 11,5 Mld € sono di incerta attribuzione (-15,8% rispetto al 2020). Fra i sussidi ambientalmente dannosi, quelli alle fonti fossili sono pari a 14,5 Mld € nel 2021.

L’indicatore identifica i sussidi con effetti ambientalmente favorevoli, dannosi e incerti. I sussidi comprendono gli incentivi, le agevolazioni, i finanziamenti agevolati e le esenzioni da tributi direttamente finalizzati alla tutela dell’ambiente. I sussidi sono divisi in due principali categorie: sussidi diretti (trasferimento diretto di fondi, concessioni) e indiretti (spese fiscali, agevolazioni, esenzioni). Fanno parte dei sussidi indiretti anche i sussidi impliciti, ossia sussidi che possono emergere dalla tassazione ordinaria e favorire o incoraggiare comportamenti e scelte di consumo (e produzione) favorevoli o dannosi per l’ambiente. L’indicatore offre informazioni sugli incentivi, diretti e indiretti, rivolti alle risorse energetiche al fine di riformare il sistema fiscale per una decarbonizzazione dell’economia e la promozione di attività ambientalmente favorevoli.

Scopo

Riepilogare i sussidi con effetti ambientali favorevoli e dannosi per rendere disponibili ai policy makers le informazioni necessarie alla rimozione di quelli dannosi e l’adozione, rafforzamento ed efficientamento dei sussidi ambientalmente favorevoli.

I Principali riferimenti normativi e obiettivi

L’art. 68 della Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 ha “istituito presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, gestito sulla base delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.”

Lo stesso articolo chiede l’aggiornamento del Catalogo entro il 30 giugno di ogni anno. Gli obiettivi del catalogo sono essenzialmente:

a) individuazione degli interventi per una riforma fiscale secondo il “principio chi inquina paga”;

b) riduzione della tassazione sul lavoro e sulle imprese, con contestuale recupero di gettito fiscale mediante forme di fiscalità ambientale che colpiscano consumi e produzioni dannosi per l’ambiente;

c) diminuzione delle spese fiscali in generale.

Vicenza, 23 settembre 2024

CUB Vicenza

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