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Riusciti i due presidi antisfratto a Milano

Hanno avuto entrambe successo le due iniziative di presidio antisfratto che si sono tenute la mattina del 9 ottobre alla periferia di Milano, a tutela di situazioni altamente drammatiche e degne di tutela sociale e per le quali al momento non erano disponibili soluzioni alternative idonee.

« Nel primo caso, quello di un’ottantenne, invalido e con gravi problemi di salute, il cui sfratto era previsto per questa mattina a Niguarda, l’ iniziativa, che ha visto la partecipazione di militanti e iscritti  all’Unione Inquilini e della Rete per il diritto alla casa, ha ottenuto  un rinvio dello sfratto fino al 12 dicembre, tempo che dovrebbe essere sufficiente perché, con l’inizio dello scorrimento della graduatoria del bando case popolari, nella quale l’inquilino è nelle prime posizioni, si arrivi all’assegnazione di alloggio popolare  in tempi utili. 

Nel secondo caso, lo sfratto ALER in via Quarti , a Baggio per una famiglia di profughi palestinesi comprendente due minori invalidi, ritenuta senza titolo perché in subaffitto, il presidio, cui hanno partecipato oltre all’Unione Inquilini e alla Rete per il diritto alla Casa, anche militanti del circolo operaio e parecchi abitanti del quartiere, ha portato a un rinvio fino al 29 novembre. 

L’iniziativa – commenta unione inquilini Milano – è stata anche l’occasione per incontrare e avviare una discussione con molti abitanti del quartiere, dalla quale è emersa la necessità che tale quartiere, da molti anni abbandonato a se’ stesso e pertanto con situazioni di forte degrado, sia oggetto di un intervento di riqualificazione che affronti anche il problema della regolarizzazione delle molte famiglie in stato di necessità prive di contratto. 

Sarà nostra cura agire nei confronti del Comune di Milano e in particolare dei Servizi Sociali, cui la famiglia si era già da tempo rivolta per un aiuto, perché il tempo a disposizione venga usato per trovare una soluzione abitativa idonea alle caratteristiche del nucleo familiare. 

Siamo sicuramente soddisfatti per i risultati ottenuti con i presidi antisfratto, anche se non possiamo che sottolineare che senza tali iniziative due nuclei familiari in situazione di grave fragilità si sarebbero trovate sulla strada senza che ci fossero a disposizioni soluzioni alloggiative alternative idonee, come purtroppo quotidianamente avviene per tante altre famiglie.

Chiediamo pertanto non solo che  il tempo ottenuto con il rinvio degli sfratti sia utilizzato per dare una soluzione a queste due famiglie, ma che le Istituzioni nazionali e locali si attivino concretamente per porre un argine a un’ emergenza abitativa che si fa di giorno in giorno più drammatica e interessa strati sempre più ampi della popolazione, partendo dal pieno e immediato utilizzo dei 16000 alloggi vuoti proprietà di ALER e Comune di Milano e di quelli di enti a controllo pubblico come il PAT (300 alloggi vuoti) e ATS Milano (circa 100 alloggi vuoti) e da un ripensamento del sistema delle assegnazioni e accoglienze in emergenza, attualmente estremamente inefficace. »

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