In attuazione di quanto previsto dalla delibera regionale 1425 del 4 dicembre 2023 le Aziende sanitarie stanno predisponendo i piani triennali dei fabbisogni di personale.
Come nella logica aziendalistica che regola ormai da anni la sanità la programmazione dei fabbisogni di personale ha “l’obiettivo dell’equilibrio di bilancio e dell’allineamento ai limiti sulla spesa del personale”.
Dal governo centrale alle politiche regionali e aziendali da anni ormai la sanità vene progressivamente depotenziata, con taglio di risorse, posti letto e personale. Del resto le risorse del PNRR non è previsto vadano in nessun
modo ad incidere per aumentare il personale ma solo per telemedicina, ammodernamento tecnologico, assistenza territoriale con le case di comunità che, senza nuove assunzioni, risulteranno scatole vuote.
La legge di bilancio recentemente approvata aumenta di 3 miliardi la spesa sanitaria, senza dire che 2, 6 di questi saranno necessari per il dovuto adeguamento del contratto dei sanitari e il resto viene destinato sia all’aumento degli straordinari e prestazioni aggiuntive per il personale sanitario in servizio sia all’ aumento delle convenzioni con il privato per alleggerire le liste d’attesa: scelte politiche fatte nell’ottica di un assoluto risparmio sul personale.
Il deficit di bilancio della Regione toscana che ha portato alla delibera di fine anno con aumento tasse per dipendenti e pensionati, prevede anche un taglio di 400 operatori sanitari.
Vediamo allora cosa prevede il piano triennale di fabbisogno del personale della AUSL Toscana centro:
Innanzitutto come unica possibilità di potenziamento temporaneo del personale solo l’assunzione in somministrazione per garantire la fruizione delle ferie estive al personalein servizio.
In secondo luogo ilpotenziamento dell’attività aggiuntiva, già autorizzata nel 2023 per l’abbattimento delle liste d’attesa ma con la previsione di utilizzarla anche per le carenze di personale “ temporanee e non preventivabili”.
Lavorerà di più chi già lavora, non nuove assunzioni anzi prosegue la riduzione.
Questi i dati:
Cessazioni assunzioni previste 2024/26 tempo indeterminato comparto
Sanitari | Non sanitari | Sanitari | Non sanitari | |
Cessazioni ’24 | 320 | 190 | ||
Assunzioni ’24 | 290 | 175 | -30 | -15 |
Cessazioni ’25 | 295 | 180 | ||
Assunzioni ’25 | 257 | 157 | -38 | -23 |
Cessazioni ’26 | 295 | 180 | ||
Assunzioni ’26 | 297 | 157 | -38 | -23 |
Come si vede il calo è progressivo e non viene nemmeno sostituito il personale che verrà a mancare: lo stesso andamento si è verificato anche negli anni passati, con perdita progressiva di persanale e solo nel 2022 si è visto un numero di poco superiore alle cessazioni legato all’emergenza COVID.
Nelle assunzioni rientrano anche le stabilizzazioni di chi già c’è e quindi non saranno operatori aggiuntivi.
In totale dal 2023 al 2026 la spesa per il comparto nella AUSL Toscana Centro diminuisce di 4 milioni, circa 1 milione all’anno.
Ribadiamo che solo con un massiccio piano di assunzioni può essere garantito il diritto universale all’accesso alle cure che devono essere garantite da SSN Pubblico.
Contrastiamo l’utilizzo della produttività aggiuntiva sia perchè da anni chiediamo il riconoscimento di lavoro usurante per le professioni sanitarie, con riduzione dell’età pensionabile e la riduzione dell’orario di lavoro: il lavoro sanitario non può essere fatto a cottimo e ne va garantita la qualità.
Riteniamo che l’accettazione da parte dei lavoratori dellla produttività aggiuntiva copra il reale bisogno di adeguamento degli stipendi, attualmente fra i più bassi d Europa.
Un ricatto a cui dobbiamo sottrarci, rivendicando stipendi adeguati all’aumento del costo della vita, rifiutando allungamenti dell’orario di lavoro, pretendendo le assunzioni necessarie e la qualità dei servizi in cui operiamo.
Firenze, 08/02/2024
CUB Sanità