Il contributo regionale di solidarietà è un’agevolazione economica per le famiglie in affitto nei servizi abitativi pubblici di proprietà dei Comuni o delle ALER per aiutarli nei costi della locazione (canone spese per i servizi comuni). Ogni anno un “Nucleo di valutazione” comunale predispone una graduatoria sulla base delle domande inviate dagli inquilini delle case comunali e assegna i fondi sulla base di criteri decisi anno per anno.
Nel 2023 il Nucleo di valutazione ha deciso di applicare la seguente regola: “Poichè nel corso della fase istruttoria è stato rilevato che, sia gli indigenti sia per gli istanti in condizioni di comprovata difficoltà, vi sono nuclei familiari titolari di un credito attivo nei confronti dell’Ente per effetto di precedenti contributi ad esso assegnati, nonché, per converso, nuclei famigliari titolari di un debito nei confronti del Comune di Sesto San Giovanni per effetto di spese di servizi a rimborso non versati all’Ente, il Nucleo di valutazione decide di considerare tali importi a credito e a debito nella determinazione dell’importo annuale da attribuire a ciascun richiedente e beneficiario di diritto“.
Se la decisione di conguagliare gli importi a credito con eventuali debiti è un’operazione contabile consentita, non può essere accettato il conguaglio di cifre a credito derivanti dal Fondi di Solidarietà con altre cifre a credito maturate sulla base di altri diritti e nella fattispecie derivanti da errori di attribuzione delle spese di gestione dell’appartamento comunale.
Abbiamo chiesto all’Assessora Paterna e in seguito anche all’Assessora Pizzocchera di riconsiderare i criteri di attribuzione del Fondo di solidarietà, ma nonostante i solleciti e la Pec, fino ad ora non abbiamo avuto nessuna risposta, né positiva né negativa.
Purtroppo è una prassi consolidata di questa Amministrazione comunale: non rispondere, dilazionare, agire solo in presenza di diffide o iniziative della Magistratura. E’ un comportamento anti democratico che ha l’obiettivo di scoraggiare la partecipazione degli inquilini, è un sopruso finalizzato a intimidire e a sottomettere chiunque tenti di contestare l’operato della Giunta.
Il 24 gennaio, allo scadere dei 30 giorni dall’invio della Pec, abbiamo chiesto l’intervento del Difensore Regionale.
UNIONE INQUILINI Sesto San Giovanni
Intanto a Sesto, come ieri martedì 30 gennaio, continuano gli sfratti, anche di famiglie con minori che pagano regolarmente il canone agevolato ma a cui il Comune ha deciso di sospendere il sostegno economico e impone lo sgombero per cessata locazione. Unione Inquilini e altre associazioni si stanno facendo carico di queste situazioni e non da oggi, ci sono stati dei procedimenti giudiziari presso il Tribunale di Monza ma l’impressione è che la volontà politica della Giunta vada nel senso opposto a quello dell’inclusione e dell’agevolazione per un’integrazione regolare dei nuclei famigliari che non reggono il passo con le quotazioni del mercato libero, pur lavorando e pagando regolarmente quanto dovuto, almeno fino al cambiamento introdotto dalle normative comunali.
Sulla situazione che riguarda la gestione abitativa a Sesto san Giovanni, la video intervista che Pressenza Italia ha realizzato con Roberto Zanotto, ex dirigente FIOM e residente a Sesto San Giovanni, e l’avvocato Gianluigi Montalto, Unione Inquilini di Sesto San Giovanni (link intervista)