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Sfratto misura di annullamento del diritto all’abitare

Lunedì 10 ottobre era la giornata ‘sfratti zero’, in cui in diverse città cittadini comuni e sindacati di base hanno dato vita a presidi e manifestazioni per riportare, ancora una volta, l’attenzione sulla condizione di grave disagio in cui versano migliaia di famiglie. Gli enti locali non sempre paiono all’altezza di gestire il patrimonio pubblico di case popolari di cui dispongono. Le liste d’attesa sono lunghe e non si riesce a far fronte a vere e proprie emergenze, per cui famiglie anche con minori si ritrovano da un giorno all’altro sfrattati e senza rete di protezione alcuna.

Dalla Cub di Pisa riceviamo l’ennesima testimonianza che evidenzia come le cose non vadano nella direzione di una seria tutela del fondamentale diritto all’abitare: “Il consigliere della città di Pisa ha chiesto un consiglio comunale sulle problematiche dell’abitare e anche noi pensiamo che questo argomento debba essere trattato al più presto trovando soluzioni diverse da quelle individuate negli ultimi mesi. Ci sono a Pisa interi immobili murati e sfitti da lustri, il Sindaco, davanti alla gravità dell’emergenza abitativa, potrebbe anche requisirli se esistesse la volontà politica di intraprendere questa strada. Oggi (10 ottobre) è la giornata Sfratti zero promossa dalla Cub e dall’Unione Inquilini a livello nazionale. Le Spese sostenute per albergazione in caso di sfratto ed emergenza abitativa nel 2022 solo tra gennaio e luglio 2022 sono state pari a quasi 500 mila euro, gli sfrattati vengono allocati in alberghi e B&B mediamente per circa 4 mesi prima di trovare un alloggio degno di questo nome. Le famiglie sfrattate includono una sessantina di minori, a metà settembre risultavano solo 12 gli alloggi assegnati per l’emergenza abitativa, non è facile trovare case da destinare a questo scopo, nel frattempo ci sono decine di immobili pubblici ancora sfitti che potrebbero essere destinati all’emergenza. Se continuiamo di questo passo, a fine 2022, avremo speso 1 milione di euro per l’albergazione quando con gli stessi soldi avremmo potuto recuperare immobili sfitti destinandoli a case per gli sfrattati. Serve non solo una discussione in Consiglio Comunale ma nella società pisana perché l’emergenza abitativa diventerà un problema ancora più grave nei prossimi mesi quando numerose famiglie si troveranno impossibilitati a pagare mutui e affitti.”

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