È di oggi l’ennesimo caso di morte sul lavoro, questa volta si tratta di un operaio 59enne di Napoli, precipitato dal tetto di un palazzo di tre piani di Portici, nel centro storico della città, durante la posa della guaina sul lastrico solare. Al momento sono ancora in corso le indagini dei carabinieri per verificare le cause e le modalità dell’incidente fatale
A prescindere da cosa abbia provocato questo lutto, che si somma agli altri di cui la cronaca riporta pressoché quotidianamente, non è possibile continuare a sottovalutare l’enormità del dato complessivo dei decessi e dei ferimenti di lavoratrici e lavoratori.
Solo ieri, 9 ottobre Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, il presidente Sergio Mattarella dichiarava: “Morti sul lavoro inaccettabili per un Paese moderno. Lavorare non può significare porre a rischio la vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”.
“Raccontano – sottolinea il presidente della Repubblica – storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona. Lo sviluppo di nuove tecnologie – avverte Mattarella – ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”.
I dati Inail
Gli incidenti mortali sul lavoro in Italia, secondo i dati forniti dall’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, nei primi 8 mesi dell’anno, sono stati 677, con una media di quasi tre vittime al giorno. Rispetto allo stesso periodo del 2021, in cui le vittime furono 772, il calo registrato è dunque del 12,3%.
In totale, gli infortuni denunciati nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%).
L’Anmil sulla mancanza di attenzione alla sicurezza
“Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico che grava sul Paese, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità”, dichiara il presidente nazionale Zoello Forni, che aggiunge: “Questa è l’occasione per sensibilizzare sul tema le forze politiche appena elette a governare il Paese, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno per il futuro, al fine di attuare un programma di interventi che tenga conto di proposte concrete come le nostre per arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali”.
Di seguito i dati forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul lavoro di Vega Engineering, stimati fino alla fine di agosto di quest’anno e raffrontati con lo stesso periodo di tempo nel 2021: Statistiche_incidenti_lavoro_2022.pdf