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V Assemblea nazionale Cub

DOCUMENTO CONCLUSIVO V° ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA CUB 10, 11 E 12 MARZO 2023 – CHIANCIANO

Dopo l’intervento di apertura dell’uscente Segretario Nazionale della Cub, Marcelo Amendola, sono stati oltre settanta gli interventi dei delegati presenti, nominati in rappresentanza di ciascuna categoria aderente alla nostra confederazione.

Il dibattito, talvolta aspro e acceso, comunque approfondito ed attento, ha confermato l’alterità e l’antagonismo della Cub, all’interno di un quadro politico sindacale del nostro Paese a dir poco complesso, aggravato dalla crisi pandemica e dalla guerra.

Lo sfruttamento dei lavoratori e delle masse proletarie, i bassi salari, la crescente precarietà, la crisi abitativa, il taglio alle pensioni, l’aumento costante delle morti e il sistematico abbattimento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, asfissiano l’esistenza di milioni di donne e uomini nel nostro Paese e sono la realtà con cui si misurano attivisti e delegati della Cub in ogni ambito, spesso immobilizzati anche da un sistema delle regole sul diritto di sciopero che vanno rimesse in discussione al più presto.

Generale la consapevolezza che le politiche di privatizzazione e liberalizzazione, mentre hanno garantito rendite ai “prenditori” nostrani e stranieri, hanno negato alle classi popolari e ai lavoratori la garanzia di una sanità pubblica e universale, come anche il diritto a una istruzione di qualità per le nuove generazioni, un sistema di trasporti accessibile a chiunque e in grado di garantire la connettività nelle nostre città, all’interno e da/per il nostro Paese, peraltro archiviando gli investimenti mirati all’edilizia popolare: tutte questioni che costituiscono l’ossatura delle analisi effettuate negli interventi e da cui scaturisce la necessità di un rilancio dell’azione della Cub.

Se la guerra e l’economia della guerra, nonché le speculazioni innescatesi, hanno favorito un aumento inflattivo inarrestabile che getta nella disperazione le classi più povere del nostro Paese e schiaccia verso il basso quelle medie, aumentando le differenze sociali, è inequivocabile la necessità di un rilancio delle mobilitazioni di massa e nei luoghi di lavoro per tentare di imporre una nuova “agenda” ai Governi che continuano a succedersi, confermando le politiche filo-padronali.

Le discriminazioni di genere si sono acuite nei luoghi di lavoro e nella società, imponendo alla Cub uno sforzo senza precedenti per contrastare la pervicace e insidiosa aggressione nei confronti delle donne e le aspirazioni di chi tenta di riproporre pratiche che molti si illudevano che fossero state archiviate ma che riemergono con una prepotenza senza precedenti, per riportare l’orologio della storia indietro di oltre un secolo.

Unanime nella V° Assemblea della Cub il richiamo a un impegno di tutte e tutti contro la Guerra nel cuore dell’Europa e contro le molteplici aggressioni che subiscono nel mondo intere popolazioni, tutte sottese da logiche predatorie, riflesso di un capitalismo in generale crisi, che non riesce più a nascondere i propri famelici istinti che seminano distruzione e morte, in Ucraina, come in Palestina, in Kurdistan e in innumerevoli altre zone.

Tanti gli interventi che hanno sottolineato l’inaccettabile politica neo-imperialista del nostro Paese che favorisce la negazione delle più elementari garanzie esistenziali a intere popolazioni del sud del mondo, generando veri e propri esodi che non possono essere fermati trasformando il mar mediterraneo in una tomba a cielo aperto per migliaia di uomini, donne e bambini, a tutela dei quali vanno sviluppate politiche di accoglienza e di responsabilizzazione dei Paesi del nord del mondo, a partire dall’Italia.

A tale proposito l’Assemblea Nazionale della Cub ha espresso unanime condanna al mancato intervento di salvataggio dei migranti affogati nella costa davanti a Cutro, in ossequio alle vergognose politiche sulla gestione dei flussi migratori dell’attuale Governo: emblematiche a tale proposito le dichiarazioni del Ministro Piantedosi che ha tentato di colpevolizzare chi tenta di scappare dalla povertà, dalle persecuzioni e prova a tutelare il proprio diritto all’esistenza.

Dall’Assemblea Nazionale della Cub è emersa una generale convinzione di imporre un “Cambio di Passo” alla Cub e un maggior coinvolgimento e propulsione nelle mobilitazioni, non solo all’interno delle singole e numerose vertenze aperte in ogni ambito e in ogni categoria, ma anche a livello generale, favorendo altresì un’unità di iniziative con le altre OO.SS. di base che si renderanno disponibili a condividere una piattaforma generale, costruita nel segno delle indicazioni emerse nel dibattito.

Altresì importante l’indicazione di un rilancio della connessione e del coinvolgimento della Cub nella Rete Internazionale dei sindacati alternativi e conflittuali, per la costruzione di iniziative comuni e la definizione di obiettivi condivisi.

L’Assemblea Nazionale della Cub ha comunque sostenuto la proposta di una serie di interventi organizzativi che predispongano il rilancio dell’iniziativa della nostra confederazione: temi sui quali il confronto è stato particolarmente acceso, non permettendo la definizione di una sintesi unitaria, come peraltro invocata in più di un intervento.

Le proposte che hanno trovato una maggiore condivisione e che impegnano la Cub, sono:

  • L’urgenza e la necessità della costruzione di una federazione sociale in grado di organizzare uomini e donne che non trovano collocazione all’interno delle federazioni del lavoro e del non-lavoro, come è testimoniato dalle drammatiche differenze occupazionali presenti sul territorio nazionale, peraltro destinate ad acuirsi a fronte delle proposte sull’Autonomia Differenziata. A tale proposito è significativo l’obiettivo di cancellare il reddito di cittadinanza, destinando peraltro ingenti risorse economiche invece che al sostegno della povertà, al coinvolgimento nella Guerra;
  • La definizione di comparti che, entro il 2025, possano accogliere l’eventuale disponibilità di alcune categorie a unificarsi, per tentare di superare l’attuale frammentazione esistente e la loro sostanziale difficoltà a raggiungere una soglia dimensionale adeguata a produrre un intervento efficace nella situazione di crisi data;
  • L’opportunità di rilanciare e radicare l’intervento della Cub nella logistica, ambito le cui mobilitazioni rappresentano un fenomeno importante che la nostra confederazione non è riuscita finora a intercettare adeguatamente;
  • L’individuazione di un sistema che renda esigibile la contribuzione delle singole OO.SS. alla Cub in modo da garantirne il finanziamento, pena l’esclusione dagli organismi confederali dei territori/categorie che verseranno quanto definito sulla base del numero degli iscritti, a fronte della definizione di una quota unica per ciascun iscritto alle nostre federazioni.

Inoltre la V Assemblea Nazionale della Cub ha anche dibattuto sulla necessità di affrontare la questione della mancanza di democrazia di lavoro: una situazione che priva del diritto di rappresentanza sindacale migliaia di lavoratrici e lavoratori in ogni ambito del settore lavoro privato, ove l’assenza di una legge sulla rappresentanza non è stata superata neppure dopo la Sentenza della Corte Costituzionale del 2013 che ha condannato la possibilità di cancellare i diritti sindacali alle OO.SS. non firmatarie degli accordi esistenti.

Molti quindi gli interventi sulla questione della firma o non firma dell’Accordo del 10.1.2014, rispetto al quale la Cub, a fronte di una evidente spaccatura tra le federazioni sul percorso da intraprendere, ha la consapevolezza e l’obbligo statutario di non imporre una scelta, peraltro impossibile da estendere alle organizzazioni sindacali aderenti.

In merito a ciò, però, molti sono stati gli interventi che hanno confermato la necessità di un rilancio della lotta a sostegno della democrazia nei luoghi di lavoro e anche l’opportunità, oltre che l’obbligo, che la scelta sia demandata alle singole OO.SS., non prima di una consultazione con i lavoratori a cui si dovrà dare spazio, assicurando la rappresentazione delle diverse posizioni esistenti, indipendentemente dal rapporto tra maggioranze e minoranze determinatesi nei vari settori.

La V Assemblea Nazionale della Cub, in sostanza, approvando il documento introduttivo, ha confermato l’importanza di rilanciare la nostra unità e di valorizzare le differenze esistenti, assicurando la presenza in tutti gli organismi confederali della pluralità delle posizioni espresse.

In conclusione a Cub si conferma un patrimonio a disposizione dei lavoratori ove la sovranità resta nelle loro mani: faremo tutto ciò che sarà nelle nostre possibilità per rilanciarne l’intervento.

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Chianciano 11.3.2023

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