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Vodafone: Esuberanti esuberi…mai superati

A valle dell’Ipotesi di Accordo siglata lo scorso 14 giugno, per (NON) risolvere gli esuberi che Vodafone ormai dichiara un anno si ed un anno no (di solito si astiene nell’anno del taglio delle ore di lavoro con vari istituti legittimi che i SOLDI PUBBLICI consentono), e con l’inizio della Solidarietà Difensiva (offensiva verso l’intelligenza), approvata in modo plebiscitario dai votanti, come abitudine vogliamo fornirvi la nostra analisi ed il nostro giudizio.


E lo facciamo volutamente solo ora, perché Liberi dal desiderio di “convincere” qualcuno a votare secondo il nostro orientamento. Siamo, invece, estremamente interessati a fornirvi strumenti di valutazione che potrebbero aiutarvi a valutare i prossimi Accordi per scongiurare i prossimi esuberi che puntualmente ritorneranno come l’influenza stagionale!

Ma prima di approfondire questi punti, accogliamo con stupore e favore il ritorno, dopo anni, di una vera IPOTESI di Accordo (e non di un Accordo già valido e definito), il cui voto stavolta aveva dunque un valore sostanziale, e non era la solita presa in giro alla quale puntualmente voi Votanti vi sottoponete ed accettate.


Con meno stupore e meno favore, invece, accogliamo come abbiano comunque gestito la votazione in alcune sedi (ad esempio quella di Pozzuoli) come una farsa: senza distinzione tra chi era impattato dagli esuberi e chi no; chi da questo Accordo perde soldi e chi no; con una confusionaria alzata di mano da remoto; contando la percentuale di “SI” sui votanti anziché sull’intera popolazione impattata; col vincolo di dover partecipare all’assemblea per poter esprimere il proprio voto… come se, per votare alle Politiche, vi obbligassero ad ascoltare i comizi dei Partiti!

Ma ciò non ha “indirizzato” il voto, si è solo persa l’occasione per una votazione equa, trasparente e democratica!

Il “SI” avrebbe avuto un plebiscito con qualunque soluzione adottata… non abbiamo dubbi!

E ci viene anche un dubbio: È CHIARO A TUTTI CHE SI VOTAVA L’IPOTESI DI ACCORDO E NON IL COMUNICATO
SINDACALE
?

Analizziamo SOLO ciò che è scritto nell’Accordo, QUELLO CHE CI È STATO INVIATO (privo di allegati, griglie, ecc.), e vediamo i punti più significativi.

A fronte di 1003 esuberi, di cui metà nel Call Center e metà in altri settori, una Solidarietà equa avrebbe fatto pensare, nella distribuzione di 6 giorni di Solidarietà, che seguisse la percentuale di esuberi: 3 giorni al Call Center e 3 in altri settori. Invece no: 5 al Call Center (di cui 2 di formazione), ed 1 in altri settori (senza formazione).
E se avvenisse anche il reintegro economico (che però nell’accordo non è scritto, ma siamo convinti anche noi che ci sarà), lo squilibrio è ancora più profondo: perché i Lavoratori del Call Center perderanno soldi su tutte e 3 le giornate di solidarietà (il reintegro economico sarebbe solo sui 2 giorni di formazione), mentre ai Colleghi degli altri settori la singola giornata di solidarietà sarà reintegrata e dunque non perderanno nulla (avrebbero mai votato NO?).

Anche in virtù di quanto si legge all’Art. 1, pag. 2 secondo comma dell’Accordo: “Le parti si impegnano a definire […] le modalità più idonee di sostegno al reddito con ESCLUSIVO RIFERIMENTO AI SETTORI MAGGIORMENTE INTERESSATI DALLE RIDUZIONI COLLETTIVE DELL’ORARIO DI LAVORO”.

Ma pare che in fase di applicazione vi stia sfuggendo questo impegno!!! Però, dato che nell’Accordo non c’è scritto nulla, sareste ancora in tempo per evitare una figura di… sbadati.
Ma proprio voi Lavoratori del Call Center avete dato un plebiscitario “SI”… anche voi! Quindi, forse, hanno ragione “loro”.

All’Art. 2, pag. 3, leggiamo che si procederà alla “valorizzazione delle professionalità presenti nel perimetro aziendale”, in modo da “ridurre i perimetri di esuberi dichiarati”, per complessive “200 risorse entro il 2024, ed ulteriori 100 nel 2025 NON facenti parte degli attuali esuberi […]”.
È scritto proprio così! Per ridurre gli esuberi (1003), non solo si pensa ad una valorizzazione di soli 300 Lavoratori, lasciandone fuori 700 (e su quale base saranno esclusi?), ma ancora meglio: 100 (un terzo) NON faranno parte degli esuberi!

Ma a voi è andata bene così ed avete votato in massa “SI”! Quindi, forse, hanno ragione “loro”.


Sorvoliamo sulla buonuscita per la “non opposizione al licenziamento”, perché non se ne conosce il valore. Infatti, nell’Accordo, è scritto che si rinvia a “separate intese” (le somme, le troviamo nel comunicato, non nell’accordo).


Ma voi a questa “ignota” buonuscita avete votato in massa “SI”! Quindi, forse, hanno ragione “loro”.


Abbiamo ascoltato nelle Sedi, vari “soggetti” sindacali che spiegavano che questo Accordo andava da loro firmato
e dai Lavoratori approvato “per scongiurare i 1003 licenziamenti”.
A parte chiedere a questi “soggetti” come pensano che oggi, giusto come esempio, abbiano il “diritto alle ferie” (e
tanti altri diritti), ma chiediamo a tutti: con questo principio a cosa ci si potrà mai opporre e dire NO?


Inoltre, non tanto ai “soggetti” sindacali ma a voi tutti, ricordiamo che con i licenziamenti collettivi si devono rispettare rigide norme, che si basano su dati oggettivi quali anzianità e carichi familiari. In pratica, l’azienda rischia di licenziare i più giovani e “freschi” assunti e tenersi sul “groppone” proprio quelli di cui desidera da anni disfarsi…
Con l’Accordo (copia) di aprile 2019, avvertimmo che alla fine di quei “giochi” la situazione sarebbe stata solo peggiore (trovate le registrazioni di allora ancora sulla nostra pagina facebook), ed oggi come allora ribadiamo: questo Accordo NON CONTIENE NIENTE CHE POSSA SALVAGUARDARE IL NOSTRO LAVORO.

Se nessuno di coloro che ha votato SI a questo Accordo (e a questo sistema) ha figli, forse in porto ci arriva e chi se ne frega del futuro… ma se ha figli, sta sperperando tutta l’eredità dei diritti che i nostri Padri ci hanno donato, forse perché “Loro”, anche dinanzi alla minaccia di licenziamenti (e non solo), ebbero il coraggio di dire NO!

LavoratorINsindacati – aderenti a FLMUniti-CUB – allinart18@gmail.comwww.cubcampania.org

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