ALITALIA SAI IN A.S. IL COMMA 3 DELL’ART.12 DEL DECRETO 104/23 PER LE PRESTAZIONI FSTA ALLA CIGS NEL 2024 FISSAVA IL TETTO DI SPESA DI 5,8 MLN DI EURO
La direzione Inps che gestisce i Fondi di Solidarietà, direttamente interpellata, per far luce sulle voci che si rincorrono tra i lavoratori Alitalia in cigs, dopo la pubblicazione di alcuni comunicati sindacali, ha confermato che “sono stati sospesi i pagamenti dell’FSTA”, per esaurimento dei Fondi a disposizione per l’integrazione alla cigs per i dipendenti AZ ancora in carico alla Compagnia di Bandiera in A.S..
L’Inps sostiene che “la capienza per le prestazioni integrative alla cigs del FSTA è esaurita per le matricole del personale di volo” (Comandanti, Piloti e AA/VV), mentre “resta ancora per quelle del personale di terra”: una pessima notizia che getta nella disperazione i colleghi di volo e rimanda, anche se solo di poco, il blocco per quelli di terra.
Un altro “omaggio” del Governo Meloni ai lavoratori Alitalia? Finitela!
Non è bastato al Governo del “prima gli italiani” indurre, per legge, l’obbligo alla pensione anticipata per i lavoratori Alitalia in cigs (…un inedito assoluto nel nostro Paese!), porre il limite dell’integrazione del FSTA alla cigs al 60% (anziché all’80%) della retribuzione percepita prima della sospensione, nonché fissare il tetto della prestazione complessiva degli ammortizzatori sociali (cigs+Fsta) a 2500€ al mese lordi (…mentre non esiste il tetto nel comparto del trasporto aereo, né per i dipendenti delle altre compagnie aeree italiane e straniere, né per gli aeroportuali).
Al Governo non è bastato tale armamentario di provvedimenti tossici, varato solo per favorire le dimissioni da Alitalia di coloro che non erano stati assunti da Ita, Swissport e Atitech, in modo da assottigliare la cifra astronomica di 2500 esuberi rimasti in carico ad AZ in A.S., quale plastico fallimento della frantumazione e vendita a pezzi delle Compagnia di Bandiera.
Meloni&Co, hanno voluto rendere disponibili solo 5,8 mln di euro per le integrazioni ai 2500 lavoratori rimasti in cigs: un sostegno eroso già solo dopo meno di 5 mesi!!
E’ stato un errore di calcolo? Vista l’insipienza con cui è stata gestita da anni la vicenda Alitalia è possibile. Comunque si capirà presto come stanno le cose: se è stato un errore, il Governo dovrà modificare la norma e consentire che il Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo, che ha in cassa oltre 250 min di euro, versi le integrazioni alla cigs ai lavoratori AZ. Se tarderà, sarà la prova del suo vero obiettivo.
Certo è che le assunzioni sul mercato, spesso con metodi clientelari o addirittura familistici (siamo arrivati a questo!), invece che dal bacino dei cassintegrati, non hanno permesso quel taglio di spesa auspicata per gli ammortizzatori sociali ma anzi al contrario, in taluni casi, un aumento di costo per la collettività: un fatto che i Ministeri competenti conoscono ma che si guardano bene dal correggere.
Tale drammatica situazione, si somma a quella per cui, a meno di modifiche alla norma, i cassintegrati AZ di lungo corso, seppur maturano il diritto alla Naspi, come è già capitato ad un collega, non avranno i versamenti del suddetto ammortizzatore sociale, il cui importo, stante le attuali disposizioni, resta per l’Inps indefinibile, per la mancanza di una retribuzione imponibile nel quadriennio precedente al licenziamento.
BASTA! I FALLIMENTI DEL GOVERNO SONO ORMAI TUTTI EVIDENTI:
INVECE DI INTERVENIRE PER CORREGGERE LA ROTTA, SI ACCANISCE SUI LAVORATORI.
LA CUB TRASPORTI ORGANIZZERÀ PRESTO UNA RISPOSTA ADEGUATA:
LA MOBILITAZIONE COME UNICA SOLUZIONE
23.5.2024
CUB TRASPORTI