INOPPORTUNO IL TRIONFALISMO DI ALCUNI SINDACATI: L’ACCORDO ACCOMPAGNA ALL’USCITA I COLLEGHI SPINTONATI DA VERGOGNOSI DECRETI
La prima procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori Alitalia, aperta il 1.12.2023 dai Commissari Straordinari Alitalia Sai in A.S. è stata chiusa in un lampo, il 7.12.2023, con la prevista sottoscrizione delle OO.SS. convocate per espletare l’esame congiunto, previsto dalla L.223/91.
Nessuno immaginava che potesse andare in altro modo, visto che sulla lettera di apertura della procedura di licenziamento, i Commissari AZ avevano previsto di selezionare il personale da mandare a casa (fino a 2668 su 2840 dipendenti AZ), applicando il solo criterio della “non opposizione”: un
bizantinismo per indicare che la scelta dei dipendenti da licenziare sarebbe ricaduta esclusivamente sui volontari, ovvero quelli che “spintaneamente” si sarebbero proposti per lasciare l’Alitalia Sai in A.S.
Quello che, però, ha stonato è il trionfalismo con cui alcuni sindacati hanno dato l’annuncio della firma di un accordo che, a fronte della pretesa del Governo (…e non solo!) di non prorogare la cigs oltre il 31.10.2024, avvia l’espulsione dei lavoratori da Alitalia Sai in A.S.
Quello che, però, ha stonato è il trionfalismo con cui alcuni sindacati hanno dato l’annuncio della firma di un accordo che, a fronte della pretesa del Governo (…e non solo!) di non prorogare la cigs oltre il 31.10.2024, avvia l’espulsione dei lavoratori da Alitalia Sai in A.S.
Peraltro, come si dichiara nella stessa lettera di apertura della procedura di licenziamento, tale primo step destinato ai “volontari” era stata richiesto da alcuni sindacati, per accompagnare chi, spintonato fuori dall’azienda a suon di decreti, finalizzati a tagliare le prestazioni integrative dell’FSTA e a tentare di fermare
le cause in corso, avrebbe deciso di fruire da subito della Naspi, invece della immiserita cassintegrazione.
Tanto è stato il trionfalismo che, pur di indorare quello che certo non è l’epilogo auspicato, qualcuno tra i sindacalisti ha lasciato “andar la penna”, enfatizzando nei comunicati la sottoscrizione di un accordo che rappresenta l’inizio della fine e non proprio una vittoria!
Purtroppo, però, la realtà è un’altra e più cruda, comunque meno epica di quella narrata.
Il Governo ha prorogato la cigs fino al 31.10.2024 imponendo che fosse l’ultimo rinvio e quindi, di fatto, ordinando ai Commissari Az di espellere il personale entro i prossimi 10 mesi: altro che trionfo!
Pertanto, pur di non trovarsi a dover pagare il preavviso di licenziamento ai dipendenti AZ, Leogrande&Co avevano 2 alternative:
1) avviare la seconda procedura di licenziamento collettivo i primi di Gennaio 2024 in modo da recapitare le lettere di preavviso per AA/VV e lavoratori di terra entro e non oltre la fine di febbraio 2024, annunciando il licenziamento 8 mesi prima del 31.10.2024 (per i piloti avrebbero potuto soprassedere ancora qualche mese visto che il preavviso per il PNT è di 4 mesi).
2) proporre ai sindacati un accordo che accorciasse i tempi del preavviso di licenziamento del personale rimasto in Alitalia Sai in A.S., in modo da poter rimandare la spedizione delle lettere di benservito a ridosso del 31.10.2024, quando è previsto che le espulsioni raggiungeranno il resto del personale.
Hanno scelto la seconda opzione riuscendo, con l’accordo (vedi punto 4 del Verbale di chiusura della
Procedura di licenziamento) ad accorciare i tempi del preavviso ad un mese per tutti (Pnc, Pnt, Terra): i Commissari AZ potranno rimandare ad agosto 2024 l’invio della comunicazione di licenziamento a tutti.
Ai Commissari AZ e al Governo conveniva rinviare la spedizione delle lettere di licenziamento: recapitarle ora avrebbe forse interrotto la morta gora in cui è finita la vertenza.
I LAVORATORI, IN OGNI CASO, DOVRANNO CONTINUARE LA MOBILITAZIONE SE VORRANNO TENTARE DI PROROGARE LA CIGS, AVERE L’80% DEL FSTA E IL LAVORO
Roma 11 dicembre 2023 Cub Trasporti