Il segretario nazionale della CUB Trasporti, Antonio Amoroso, rilascia un’intervista ad AvioNews sulla situazione che riguarda la fusione tra vettori aerei ITA e Lufthansa, ma che destano forti perplessità, viene poi discusso il piano assunzionale in Italia, con i lavoratori AZ lasciati a casa e la preoccupazione dei fondi esteri nel mercato italiano con la svendita degli asset economici strategici del nostro paese, infine, il tema degli scioperi e delle sentenze che interessano la cessione di ramo d’azienda tra Alitalia e ITA.
Antonio Amoroso: “Siamo abituati a misurare la realtà analizzando i fatti, ancora i fatti non si conoscono per quello che sono, è stato segretato il Contratto tra ITA, Lufthansa e il Governo, certo è che l’esperienza ci dice che l’annuncio del decollo di Alitalia Cai con capitali coraggiosi venne fatto sulla base di un italianità che venne poi smentita, poichè il primo azionista di Alitalia Cai era Air France e, di fatto, Alitalia Cai divenne la navetta per i voli per Parigi alimentando, appunto, i voli di lungo raggio della compagnia di bandiera francese.
Con Ethiad la stessa cosa, il Presidente del Consiglio di allora (Matteo Renzi) disse addirittura: “allacciatevi le cinture di sicurezza questa volta si decolla veramente” in realtà è stato il fallimento più veloce della storia dell’aviazione civile italiana.
Succederanno le stesse cose con Lufthansa? lo vedremo. Certo è che ci lascia basiti anche l’esultanza di questo Governo che aveva annunciato di non voler cedere alla concorrenza la compagnia di bandiera italiana.
L’Italia è l’unico paese in Europa con 60 milioni di abitanti la cui economia è basata gran parte sul turismo che si priva del controllo sostanziale della compagnia di bandiera. Nel 2000 la De Palacio diceva: “In Europa resteranno tre compagnie a fare traffico globale, sono le compagnie di bandiera dei paesi di serie A, quali: Lufthansa, Air France e British, tutte le altre faranno traffico ancillare”. I Governi italiani che si sono succeduti – compreso quello in carica – hanno compiuto l’opera.
Il fallimento della compagnia di bandiera italiana Alitalia e il suo smembramento, ha portato alla nascita della “nano” compagnia italiana ITA che a sua volta ha affidato le attività di handling ad una società la Swissport Italia e le attività di manutenzione ad Atitech. Anche queste aziende avevano annunciato piani di rilancio che attualmente non sono ancora entrati nella fase esecutiva, anzi, al contrario come ad esempio per quanto riguarda l’handling c’è la grande incognita del riordino aeroportuale dell’aeroporto di Fiumicino che Swissport non è riuscita ad aggiudicarsi e che è ricorsa al TAR la cui decisione viene rimandata di volta in volta – rimarra in sospeso anche per questa estate – ma che molto probabilmente potrebbe produrre un passaggio di mano nel controllo dell’handling aeroportuale di Fiumicino, uno dei principali aeroporti italiani per quanto riguarda uno dei settori più importanti e sicuramente delle società più importanti che dovranno cedere ad Airport Handling.
Anche Atitech stessa era stata annunciata che sarebbe diventato “il manutentore principale dell’Europa del Mediterraneo”, etc etc., a noi diversamente ci ritornano denunce importanti da parte dei lavoratori in cui ancora non è stato individuato un organizzazione del lavoro tale da poter garantire un rilancio del settore…staremo a vedere. Anche lì, centinaia di lavoratori sono rimasti fuori, nell’handling oltre 400 sono rimasti fuori. Il sacrificio occupazionale ammonta a 2300 lavoratori. C’è comunque una polverizzazione anche dal punto di vista industriale che non promette nulla di buono.
Sui lavoratori Alitalia, la cassa integrazione per i lavoratori e le lavoratrici terminerà il 31 di ottobre, l’ha stabilito il decreto 104 del 2023 che ha addirittura deciso non solo di ridimensionare il sostegno da parte del Fondo Speciale del Trasporto Aereo ( FSTA, un fondo di cui godono i lavoratori del trasporto aereo), che si aggancia, appunto, al trattamento degli ammortizzatori sociali, non solo si è pensato di tagliarlo e di ridurlo ponendo un tetto, ma ha definito non prorogabile la cassa integrazione oltre il 31 ottobre 2024. Questi 2300 lavoratori dovrebbero ricevere la lettera di licenziamento per poi presentare la richiesta della NASpI, qundi, uscire di fatto dal perimetro del comparto.
Intanto, visto che i piani d’impresa annunciati non si sono realizzati – bisognerà vedere se si realizzeranno -, però, dato che il Governo esulta perchè è stata una grande operazione di rilancio del trasporto aereo italiano, stride un pò con l’idea che possano essere licenziati lavoratori entro qualche mese. Quindi, chiediamo un prolungamento degli ammortizzatori sociali di “natura conservativa”, conservativa perchè? Perchè mettere fuori dal comparto questi lavoratori, pregiudicherà la possibilità di essere poi richiamati anche facendo leva su un ragionamento di priorità che potrebbero avere per le competenze acquisite negli anni di lavoro.
Inoltre, chiediamo trasparenza nelle assunzioni, qui bisogna ragionare sul fatto che, ad esempio ITA (società pubblica), assume sul mercato invece di assumere quei lavoratori rimasti in amministrazione straordinaria, punto numero uno, il punto numero due è che queste assunzioni vengono fatte senza applicazione di criteri trasparenti.
Riguardo gli investimenti, c’è da dire che manca una produzione industriale nel nostro paese, in particolare nel nostro settore, poichè il settore del trasporto aereo è un settore economicamente in crescita da anni a parte la battuta di arresto del periodo della pandemia, avendo avuto una crescita a tassi di economia cinese negli ultimi 15 anni. Questo settore, a parer nostro, che doveva essere rilanciato/controllato da investitori, sicuramente a nostro avviso anche dall’investitore pubblico, perchè avrebbe potuto garantirsi anche un ritorno di tipo economico oltre che da un punto di vista industriale controllare, appunto, un asset strategico, ma almeno che possano essere investitori che non sono rappresentanti di economie in concorrenza di quella italiana. Siamo un paese che in relatà sta vendendo i suoi “gioielli di famiglia”, li sta vendendo e talvolta anche svendendo al miglior offerente, il tutto è da verificare perchè i contratti spesso vengono segretati, sicuramente ad un altissimo prezzo sia dal punto di vista occupazionale e sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro e di garanzie sulle tutele dei lavoratori stessi e, sicuramente non è un servizio per i cittadini, i quali tra l’altro hanno investito ingenti risorse.
Trovo speciose le specificazioni lanciate da Mediobanca che dice che nel trasporto aereo Alitalia sono stati investiti 10 miliardi, intanto, vorrei capire e vorrei che venisse analizzato quanti di questi 10 miliardi investiti negli ultimi 15 anni sono stati fatti per espellere il personale e per ridimensionare la compagnia, se quei soldi fossero stati investiti per rilanciare il trasporto aereo, forse noi potevamo comprare Lufthansa.
Sugli scioperi, al momento, durante il periodo estivo, c’è una “franchigia estiva” che si potrae per diversi mesi, in cui è vietato scioperare, peraltro, per una concatenazione di scioperi indetti in precedenza da alcune sigle da Enav è stato impossibile per oltre quattro mesi indire uno sciopero di 24 ore in altre società. Sicuramente, come organizzazione sindacale quello che faremo è che continueremo a manifestare con i 2300 lavoratori, insomma, ora anche i Tribunali del Lavoro cominiciano finalmente ad accorgersi che l’operazione fatta, quella da Alitalia ad ITA è stata una chiara cessione di ramo d’azienda che non ha visto seguire i lavoratori e transitare, appunto, da Alitalia ad ITA, una cessione fatta in barba alle norme italiane e alle norme del dirittto europeo. Un passaggio di ramo d’azienda comprovato da alcune importanti sentenze del Tribunale di Roma, in particolare, una molto recente in cui ha messo in evidenza che da Alitalia ad ITA sono transitati gli slot senza che transitassero i lavoratori, nonchè sono transitati i dati sensibili da Alitalia a ITA come previsto in una cessione di ramo d’azienda e non in un passaggio di attività senza i lavoratori. Il Tribunale di Roma, si è pronunciato anche in merito ad un decreto, quello che noi come CUB battezzammo “il decreto della vergogna” con cui il Governo ha cercato di invertire l’importanza delle fonti giurisprudenziali dicendo che liddove la DG Competition si pronunciasse in merito ad una discontinuità tra Alitalia ed ITA – tra due aziende – allora questa significa che potevano passare i lavoratori, sostanzialmente secondo questo decreto si derogava alle norme esistenti nel nostro paese. Il Giudice ha demandato alla Corte Costituzionale questo importante pronunciamento che nel caso in cui dovesse essere, appunto, come si prevede la Corte Costituzionale definirlo illeggitimo, sarà una sonora bocciatura anche per il Governo che ha gestito questa vicenda e metterà in grossa crisi l’intera finalizzazione dell’operazione.
Quindi, faremo prossimamente una manifestazione davanti alla sede del partito di maggioranza di questo Governo, Fratelli d’Italia, a cui chiederemo conto delle promesse che erano state fatte dalla candidata premier, l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per quanto riguarda il rilancio della compagnia di bandiera italiana, che invece è culminata con la cessione a Lufthansa e, soprattutto, le promesse di piena occupazione che ancora non sono state garantite, poi e non ultimo, chiederemo come è possibile che una società pubblica come ITA partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e Finanza, non garantisca la trasparenza sulle assunzioni e diciamo anche equità, ma che abbia risposto a dei requisiti che rimangono “oscuri”, se vogliamo essere in qualche maniera buonisti, “oscuri” è davvero un insulto che non meritava il nostro paese e che i lavoratori non meritavano. Sicuramente noi continueremo a rivendicare in ogni dove fino a quando non verrà riportato a lavoro questo personale”.