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Benevento: lavoratori come “carne da macello” al deposito ferroviario

Dalla fine del 2024 Trenitalia abbandona ufficialmente il Deposito Ferroviario di Benevento, una realtà produttiva che per moltissimi anni grazie alla sua funzione baricentrica tra Roma e Bari si è occupata di manutenzione delle infrastrutture, della rete e dei mezzi”.

Parte da qui “Cub Trasporti Benevento” e dettaglia “La notizia è stata data da Trenitalia agli inizi del 2022 e da allora i sindacati confederali continuano a dichiarare che il Deposito non chiuderà e i circa 70 lavoratori sarebbero stati assorbiti da altre aziende sempre per le stesse funzioni. Invece, a marzo 2024, i sindacati confederali hanno firmato un accordo che prevede il passaggio da Trenitalia a RFI solo di 14 lavoratori su 58 attualmente in servizio.
A giugno gli stessi sindacati avrebbero dovuto occuparsi degli altri 44 ma l’incontro con i vertici di Trenitalia ed RFI non c’è stato e neppure sono state avviate le attività di formazione per riqualificare il personale.

E’ evidente che questi 44 lavoratori (Trenitalia, Mercitalia, Alstom, Dussmann) sono carne da macello, trattati come se non esistessero nonostante il loro lavoro è stato per anni il fiore all’occhiello del sistema ferroviario provinciale, costretti adesso a trasferirsi da Benevento in altre regioni o trovarsi altro lavoro.

Come CUB Trasporti crediamo che in un periodo in cui l’Alta Capacità Ferroviaria la sta facendo da padrona nella nostra regione (a circa di 25 km sta sorgendo un polo logistico unico in Campania), bisogna organizzare una grande vertenza territoriale del Sannio per riqualificare il centro di manutenzione del Deposito Ferroviario di Benevento, creare nuova occupazione ma garantire innanzitutto i 44 lavoratori che da due anni attendono di avere certezza del loro futuro”.

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