L’Amat Palermo, finalmente, il 6.8.2024 ha comunicato la revoca delle sanzioni disciplinari ai lavoratori raggiunti da una contestazione e poi da un provvedimento di multa ai lavoratori che avevano aderito allo sciopero indetto dalla Cub Trasporti il 10.2.2024, anche nella fascia oraria dalle ore 20,30 a fine turno.
La comunicazione ai lavoratori di revoca della sanzione disciplinare, firmata dall’Ing. Domenico Caminiti, è laconica e l’incipit è più che chiaro: “Giusta decisione della Commissione di Garanzia dell’attuazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali nella seduta del 16.7.2024, Le si comunica la revoca della sanzione disciplinare della multa…”
C’è da dire che quanto disposto dalla Commissione di Garanzia deriva dalla sistematica applicazione della L. 83/00, che integrò la L. 146/90 e dell’Accordo Nazionale del 28.2.2018: esattamente come aveva più volte indicato alla Direzione aziendale la Cub Trasporti, in difesa della libertà di esercizio del diritto di sciopero, oltre che di attività sindacale.
Amat Palermo, pur di provare a mettere in difficoltà la Cub Trasporti e i lavoratori che avevano scioperato il 10.2.2024, ha accampato una interpretazione fuorviante e totalmente contraria alla normativa in essere, riferendosi ad un accodo aziendale del 6.11.1991, tenuto nascosto (alcune parti salienti sono state rese note dalla stessa Commissione di Garanzia newi suoi pronunciamenti ufficiali) e che, comunque, esplicitava che le fasce di garanzia non potevano superare le 6 ore complessive: molto meno delle 9,5 ore che Amat Palermo pretendeva di imporre, infliggendo ai lavoratori le illegittime sanzioni.
Dunque, come già detto, la Cub Trasporti aveva ragione e come aveva garantito ai lavoratori l’arrogante ed infondata discriminazione messa in atto, sarebbe stata cancellata nel breve spazio di qualche mese.
C’è da sottolineare, però, l’imbarazzante silenzio-assenso delle altre OO.SS. sull’intervento illegittimo dell’azienda nei confronti degli scioperanti. E pensare che alcune delle altre OO.SS., erano addirittura firmatarie sia dell’Accordo Nazionale che di quello aziendale di regolamentazione dello sciopero ma hanno finto di non capire e non vedere l’attacco al diritto di sciopero mosso dall’azienda: una iniziativa che andava respinta, nell’interesse generale dei lavoratori, invece di far finta di nulla e adeguarsi sistematicamente alle indicazioni datoriali sulle fasce di garanzia.
Anzi. Molto peggio. Non sono stati pochi i rappresentanti sindacali delle altre OO.SS. presenti in Amat Palermo nel commentare le illegittime sanzioni disciplinari, hanno tentato di riversare la responsabilità di quanto era in atto sulla Cub Trasporti, piuttosto che sull’azienda: hanno preferito curare l’orticello degli interessi di bottega, piuttosto che quello delle libertà dei lavoratori.
La Cub Trasporti auspica che:
1) la vicenda dell’attività antisindacale attuata da Amat Palermo si chiuda al più presto con la restituzione delle illegittime trattenute ai lavoratori, in modo anche da evitare il deposito in Tribunale del ricorso exart.28 che i legali del nostro sindacato avevano preparato;
2) Amat Palermo, nel prendere atto della serietà e competenza con cui la nostra O.S. si attiva per tutelare gli interessi dei lavoratori, si renda disponibile ad un confronto anche con la Cub Trasporti sulle rivendicazioni dei lavoratori e sulla piattaforma sostenuta dai dipendenti con le iniziative sindacali avviate.
Certo è che la Cub Trasporti proseguirà la propria attività sindacale con determinazione e costanza, aperta al confronto sia con Amat Palermo, sia con le altre OO.SS. del settore. Indisponibile agli inciuci e sempre dalla parte dei lavoratori. Quella giusta!
Roma 10.8.2024
CUB TRASPORTI DI PALERMO E PROVINCIA