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Braccio di ferro con Ikea

MA COSA VUOLE IKEA?

Cgil-Cisl e Uil hanno sempre ritenuto la firma di un contratto, anche se pessimo, un successo. Oggi, di fronte alla protervia IKEA anche loro ritengono che sia stato passato un limite oltre il quale c’è solo la sparizione di qualsiasi ruolo sindacale

IKEA sapeva perfettamente che le sue richieste di abbattimento delle maggiorazioni, obbligatorietà del lavoro festivo, cancellazione della malattia statistica e delle professionalità, sarebbero state inaccettabili per qualsiasi sindacato, anche il più “complice”.

Qual è l’intenzione di IKEA, allora? La dirigenza aziendale vuole semplicemente cancellare il contratto integrativo e tutti i trattamenti migliorativi esistenti e appoggiarsi esclusivamente al pessimo CCNL della Grande Distribuzione.

IKEA è entrata in Italia molti anni fa con il profilo dell’azienda “progressista”. Non è mai stato vero perché, mentre riconosceva alcuni trattamenti migliorativi rispetto ai contratti nazionali, ha anche introdotto nel settore del commercio l’uso massiccio del part time involontario. Oggi però ha deciso di gettare definitivamente la maschera allineandosi agli altri grandi marchi che cancellano i contratti integrativi per togliere a lavoratrici e lavoratori ogni miglioria rispetto al contratto base.

A fronte della crescita del sindacalismo di base al suo interno IKEA ha gestito una battaglia feroce in Tribunale (tuttora in corso) per impedirci di trattare sull’integrativo. Questo mentre distruggeva ogni autonomia dei singoli negozi, in modo da impedire l’esistenza di una contrattazione locale, togliendo così ogni ruolo alle RSU.

Oggi, a fronte di ricavi e profitti record, ha sferzato l’offensiva decisiva per ridurci tutte e tutti nelle condizioni di lavoratrici e lavoratori che “godono” della condizione di part time involontari senza nemmeno più i quattro diritti previsti dall’integrativo.

La posta in gioco è alta! Non dobbiamo lasciare la conduzione della battaglia alla dirigenza di Cgil-Cisl e Uil ma dobbiamo prenderla nelle nostre mani! Le assemblee il Sabato, i picchetti e gli scioperi sono un’arma che dobbiamo utilizzare per costruire il nostro protagonismo!

FERMIAMO L’OFFENSIVA DI IKEA – NON DELEGHIAMO LA VERTENZA A CGIL- CISL E UIL 

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Ikea, lavoratori in sciopero per 24 ore: rottura sull’obbligatorietà del lavoro festivo – Corriere/Lavoro, 19-2-2025

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